L’Etna inquieto

Etna, l'area sommitale - © pietronicosia.it
Etna, l’area sommitale fotografata all’alba del 12 dicembre – © pietronicosia.it

Emissione di cenere dopo l’apparente calma delle ultime ore. Crollato il diaframma che separava Bocca Nuova e Voragine

Eruzione conclusa o solo calma apparente? Mai azzardare previsioni quando c’è l’Etna di mezzo. E così dopo gli intensissimi giorni della prima decade di dicembre culminati in affascinati quanto drammatiche esplosioni con protagonisti la Voragine e il Cratere di Sud-Est (negli ultimi giorni di novembre si è formato un cratere a  pozzo sull’alto fianco orientale del NSEC), l’attività della Bocca Nuova, la colata lavica in Valle del Bove e lo sciame sismico, negli ultimi due giorni, il vulcano si è riposato. Questa mattina una emissione di cenere è ricaduta, sospinta dai venti, nel versante occidentale. Vedremo nelle prossime ore l’evoluzione.

Questa fase di fine 2015 verrà ricordata, nell’attività dell’Etna, come una delle più potenti dell’ultimo ventennio e la profonda modifica del Cratere Centrale: in pratica il diaframma che separava la Voragine e la Bocca Nuova è crollato. A questo punto ha ancora senso parlare di due bocche differenti, oppure sarebbe preferibile parlare semplicemente di Cratere Centrale? Una discussione che appassionerà, di certo, gli amanti dell’Etna, soprattutto sui social.

(12 dicembre 2015)

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