Gli eventi del 1669 e del 1928 protagonisti de “Le colate raccontate” all’Etnamuseum di Viagrande, con i racconti scientifici e letterari di Stefano Branca e Sergio Mangiameli
Letteratura e scienza, un connubio ostico che rimanda a scelte di vita definitive, riassunte nell’ardua domanda posta dai genitori ai figli all’ultimo anno delle medie: classico o scientifico? Un inedito esperimento, nel segno dell’ecumenismo letterario scientifico, è stato condotto – sabato 5 dicembre – all’Etnamuseum di Viagrande con “Le colate raccontate“. A far incontrare gli storici duellanti sono state due eruzioni dell’Etna: quella del 1669 che sconvolse il territorio meridionale, e quella del 1928 di Mascali. Si tratta dei due eventi più disastrosi degli ultimi 350 anni che cancellarono casali e terre, storie familiari e attività economiche, boschi e fiumi. Protagonisti dell’inedito incontro fra scienza e letteratura, sono stati il vulcanologo Stefano Branca e lo scrittore Sergio Mangiameli, riusciti nell’impresa di parlare ad un attento pubblico di quel che avvenne in quei due anni con la rigorosità della scienza e la creatività della letteratura.
Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Pietro Nicosia, Stefano Branca ha raccontato i fatti storici e illustrato le eruzioni con l’occhio del vulcanologo, riconoscendo alle mura medievali di Catania il merito di aver salvato la città dalla lava del 1669 e soffermandosi sulle mire speculative e sugli interessi attorno a quella che fu la questione delle questioni: il mantenimento di Catania nei suoi luoghi contro le ipotesi di spostamento verso l’acese. Corredando l’intervento con immagini e foto d’epoca, Branca ha poi parlato di Mascali e del suo destino segnato da un’infausta posizione a cavallo d’un torrente che la divideva in due. Torrente che la lava, agendo come un fluido, attraversò in breve non lasciando scampo all’abitato.
Dalla fantasia di Sergio Mangiameli i tre racconti che narrano i giorni delle eruzioni magistralmente letti da Aldo Leontini, che si possono rileggere su Etnalife: “Cena al castello”, “La lava s’è fermata!”, “Fermata 1928”.
Della nuova vita, e per certi versi inedita, che può vivere il racconto breve, ha parlato Pietro Nicosia, curatore del nostro portale, il quale ha spiegato che Etnalife ha accolto con entusiasmo l’idea di Sergio Mangiameli di creare la rubrica letteraria di racconti brevi “Storie dell’altro mondo”, ambientati nelle terre dell’Etna, poiché considera il racconto il genere meglio adattabile alle nuove tecnologie, quali smartphone e tablet, che consentono di leggere e concludere una storia in pochi minuti, anche nelle attese che la quotidianità ci presenta.
A chiusura la proiezione del video “L’eruzione del 1928 narrata dai bambini dell’epoca”, con le interviste raccolte nel 2008, a 80 anni dalla catastrofe, dal giornalista Rai Nino Amante, mascalese, con gli ultimi testimoni di quell’evento. Nino Amante, presente all’incontro, è intervenuto dicendo che quei giorni del ’28 sono ancora ben presenti nella memoria delle famiglie di Mascali in quanto il racconto è passato dai nonni ai nipoti, anche se poi è rimasto nascosto per tanti anni per riemergere intatto in occasione dell’ottantesimo anniversario.
L’eruzione del 1928 narrata dai bambini dell’epoca
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(10 dicembre 2015)