Etna, violento parossismo nella notte

La Voragine nell'attività parossistica della notte del 3 dicembre 2015 - © Foto Fabrizio Zuccarello (Pagina Facebook EtNativo)
La Voragine nell’attività parossistica della notte del 3 dicembre 2015 – © Foto Fabrizio Zuccarello (Pagina Facebook EtNativo)

Spettacolari fontane di lava fra le tre e le quattro della notte dalla Voragine, cratere che nella sua storia ha prodotto episodi parossistici eccezionalmente violenti

Le avvisaglie c’erano tutte. Ma quando c’è di mezzo il vulcano ogni previsione è superflua, oltre che inutile. Si sa, comanda lui… pardon Lei. E così, fra le tre e le quattro della scorsa notte, solo per deliziare i tiratardi, è andato in scena lo spettacolo della Voragine, che forma il Centrale insieme alla Bocca Nuova. Un cratere che si fa sentire poco, ma quando lo fa non passa di certo inosservato con i suoi violenti parossismi. Altissime fontane di lava in cielo e la notte che s’infiamma, mentre le ceneri disperse dal vento ricadono su diversi centri del versante orientale dell’Etna fra cui Linguaglossa, per proseguire poi verso Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e oltrepassare lo Stretto sino a impolverare Reggio Calabria. E questa volta, a causa dell’ora tarda, sui social foto e video sono ridottissimi. Ma con l’Etna, in questo periodo, è meglio che “Nessun dorma”.
Di seguito il comunicato dell’INGV OE di Catania delle 8:30 di oggi.

Aggiornamento Etna, 3 dicembre 2015, ore 09:30 UTC

Dopo una progressiva intensificazione nella serata del 2 dicembre 2015, l’attività eruttiva all’interno del cratere Voragine (spesso chiamato anche “Centrale”) dell’Etna è culminata nelle prime ore del 3 dicembre in un parossismo breve ma molto violento, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva alta diversi chilometri. Le ottime condizioni meterologiche hanno permesso di osservare l’evento con la rete di telecamere visive e termiche di sorveglianza dell’INGV-Osservatorio Etneo (vedi le immagini a sinistra, riprese dalle telecamere termiche a Nicolosi, ENT, in alto, e Monte Cagliato, EMCT, in basso), nonchè da numerose località intorno al vulcano.
L’acme del parossismo è avvenuto fra le ore 02:20 e 03:10 UTC (=ore locali -1) circa, quando una sostenuta fontana di lava ha raggiunto altezze di ben oltre 1 km; alcuni getti di materiale incandescente hanno raggiunto l’altezza di 3 km sopra la cima del vulcano.

La nube di materiale piroclastico è stata spostata dal vento verso nordest, causando ricadute di cenere su abitati come Linguaglossa, Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e Reggio Calabria. All’alba l’attività eruttiva era sostanzialmente cessata, anche se alcune deboli emissioni di cenere sono avvenute ancora sia dalla Voragine sia dal Cratere di Nord-Est e dal piccolo cratere a pozzo apertosi recentemente sull’alto fianco del Nuovo Cratere di Sud-Est.
L’evento parossistico di questa notte si colloca fra quelli più violenti dell’Etna dell’ultimo ventennio; la stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo del 3 dicembre 2015. Ambedue hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 m in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un’altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondanta ricaduta di materiale piroclastico, nel settore meridionale del vulcano nel primo caso, e orientale nel secondo. Anche in passato, la Voragine si è distinta per la sua capacità di produrre episodi parossistici eccezionalmente violenti, come a febbraio 1947, luglio-agosto 1960 e agosto 1989.

Etnalife ringrazia Fabrizio Zuccarello e la pagina Facebook Etnativo per la foto

(3 dicembre 2015)

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