Video-intervista ai sacchi dell’indifferenziata

Considerato il successo che riscuotono i video girati dai ministri, propongo più modestamente ai sindaci e agli assessori etnei di realizzare delle video-interviste ai sacconi neri dell’indifferenziata.

Bisognerebbe procedere secondo il seguente copione, da ripetere per alcune settimane sino ad ottenere l’effetto sperato: per prima cosa il sindaco e/o l’assessore potrebbero farsi prestare la divisa dai uno dei tanti vigili urbani o forestali andati in pensione (ovviamente con la giusta taglia) e mai sostituiti.

Poi l’autorità comunale così abbigliata potrebbe iniziare ad andare in giro per il paese nel giorno dedicato alla raccolta dei rifiuti indifferenziati accompagnato da un impiegato di concetto esercitante la funzione di cameraman oppure fornito di una semplice telecamera “go-pro” montata sul caschetto-elmetto o comunque sulla testa del sindaco e/o assessore.

A questo punto inizierebbe la parte più gustosa del video: l’intervista al saccone della spazzatura. Bisognerebbe partire da quelli alti quanto un ragazzo di 14 anni e chiusi con grande cura, basterebbe squarciarli con un colpo solo ed iniziare a rovistare al loro interno per vedere cosa contengono rivolgendo contemporaneamente delle domande al pur incolpevole saccone nero.

“Buongiorno signor sacco – dovrebbe iniziare a dire il sindaco sotto gli occhi della telecamerina – vediamo cosa le hanno messo dentro questa settimana… come mai tante bottiglie di coca cola di plastica?

E poi tutti questi scarti organici che potevano diventare concime per le piante come mai sono finiti dentro la sua capiente pancia visto che portarli in discarica ci costa 120 euro a tonnellata?”

Siccome il signor sacco difficilmente risponderebbe alle domande, la settimana successiva il sindaco e/o assessore comunale travestito da vigile in pensione potrebbe tornare in giro con la telecamerina.

Questa volta dovrebbe provare a citofonare ai cittadini presunti riempitori dei sacconi neri alti quanto un ragazzino di almeno dodici anni:

“Buongiorno sono il sindaco tal de tali, non so se lei mi ha votato, ma comunque oggi vengo per conto di Facebook, quindi sono qui per conto del Popolo del Web. Vorrei sapere caro cittadino come mai il suo sacco dell’indifferenziata è cresciuto così tanto questa settimana?”.

Naturalmente il cittadino presunto mega-produttore di rifiuti la prima volta risponderebbe con delle scuse generiche al Popolo di Facebook del tipo: c’è stato il matrimonio di mia figlia, oppure quel sacco non lo conosco, oppure mio figlio se ne frega o cose del genere.

Ma già alla seconda visita del sindaco e/o assessore con telecamerina il risultato sarebbe assicurato. Il saccone nero sarà sicuramente dimagrito o addirittura scomparso, sostituito da tanti sacchettini regolari e differenziati da avviare al riciclo con salutari benefici per le casse comunali e per l’ambiente. Mi fanno notare che il sindaco e/o assessore dalle nostre parti potrebbe anche rischiare di non essere rieletto dai cittadini video-intervistati, ma per questo problema ho già pronto un rimedio marziano!

Giuseppe Riggio racconta l'Etna e la Sicilia da trentacinque anni. Giornalista pubblicista ha collaborato con importanti testate locali e nazionali. Autore di diversi libri dedicati alle bellezze nascoste della nostra regione ha dedicato anni di ricerche alla valorizzazione della memoria del Novecento. Per l'editore Maimone ha diretto per otto anni il trimestrale culturale Etna Territorio ed ha scritto alcune delle sue opere più recenti. Vive pensando positivo, immerso nelle contraddizioni di un'isola meravigliosa, ma – forse – incorreggibile.
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