Editore | Edizioni Caracol |
Edizione | 2019 |
Pagine | 272 |
EAN | 9788898546947 |
Nel gennaio del 1863 il ventottenne fiorentino Orazio Silvestri giunse a Catania per occupare la cattedra di Chimica Generale di quella Università. L’Etna lo incantò subito e qui ebbe modo di incontrare il vulcanologo francese Ferdinand Fouqué. Insieme condivisero entusiasmo e avventurosi mesi di ricerche in uno scenario primordiale fra tormente di neve, boati e fuoco, che segnarono il futuro del giovane professore. La sua fama in Europa crebbe e la sua figura finì con l’essere identificata con quella dell’Etna della quale fu interprete e profondo conoscitore.
Il ritrovamento di rilevanti epistolari negli archivi di Firenze, Pisa, Roma, Parigi e Catania ha permesso una ricostruzione accurata dell’attività di questo valoroso scienziato sia nella vita familiare, che nel contesto universitario pisano e catanese.
Le ascensioni al vulcano, il Club Alpino Italiano del quale fu presidente a Catania, i congressi, gli incontri con i più eminenti scienziati, le diatribe scientifiche, la calamità del colera: è il mondo della seconda metà del XIX secolo a rivivere in queste pagine corredate da immagini spesso inedite o poco conosciute, fino all’ultima eruzione studiata da Silvestri, quella che nel 1888 provocò l’esplosione di Vulcano nelle isole Eolie, conclusasi nel 1890, l’anno stesso della sua prematura morte.