Allo studio una candidatura come Patrimonio dell’Umanità per un comprensorio a ridosso dell’Etna: “Le valli fluviali della Sicilia Orientale”. La Riserva della Biosfera sviluppa gli aspetti sociali ed economici del territorio
Nuova candidatura UNESCO attorno all’Etna Patrimonio dell’Umanità? È quel che sta maturando attorno al progetto “Le valli fluviali della Sicilia Orientale” che mira ad ottenere la qualifica UNESCO “Riserva della Biosfera”. Per adesso è una ipotesi di lavoro, al centro di una recente tavola rotonda svoltasi alla Ducea di Nelson a Bronte, su cui è iniziato il confronto su iniziativa della Fondazione per la Protezione Ambientale e la Conservazione della Natura “Manfred-Hermsen-Stiftung”, dell’Associazione “Giacche Verdi di Bronte” e dell’Associazione “Natour”.
Semplificando si può affermare che Riserva della Biosfera è un’area riconosciuta dall’UNESCO nella quale si sviluppano gli aspetti sociali ed economici legati al territorio, alle attività tradizionali, ai prodotti tipici, all’agricoltura, al turismo sostenibile, che si rivolge alle aree abitate coinvolgendo le componenti sociali come protagonisti dello sviluppo sostenibile. Insomma ambiente e attività tradizionali come leva per lo sviluppo nel turismo, in armonia con l’ambiente e le città.
L’area che sta valutando la candidatura per il programma Mab (Man and Biosphere) è quella a ridosso dell’Etna e che comprende le valli dei fiumi Simeto, Flascio e Alcantara, di grande valore ecologico, storico e culturale e che prevede anche il coinvolgimento dei parchi dell’Etna, dell’Alcantara, dei Nebrodi e delle Madonie.
Nell’area di Rhön, in Bavaria, l’istituzione ha portato grande consenso tra cittadini e amministratori locali nei suoi 24 anni di attività, nei quali si è registrato il grande aumento del turismo sostenibile, delle attività economiche e del consenso fra i cittadini, tanto che il 94 % degli abitanti di quella zona dichiara: “Sono felice di vivere qui!”.
(19 marzo 2015)