‘U porcuspinu

Le strade etnee, al limitare di folte coperture vegetali o di campi coltivati, di sera sono spesso attraversate dal “porcuspinu”, che corre per cercare riparo dagli autoveicoli. Si tratta dell’Istrice Hystrix cristata – in Inglese “Crested Porcupine” – il più grosso roditore europeo, diffuso in quasi tutta Italia, nel Maghreb (zone costiere di Marocco, Algeria e Tunisia) e nell’Africa subsahariana.

Ha misure notevoli: testa-corpo 60-82 cm + coda 8-17 cm; il corpo è parzialmente coperto da lunghi aculei (da 20 a 35 cm), soprattutto sulla parte posteriore e sulla coda. In Sicilia è molto presente e considerato un animale-totem per i suoi aculei a bande nere e bianche:  nei pressi di Novara di Sicilia (ME) una famiglia di contadini raccoglie e utilizza gli aculei per tappezzare artisticamente le pareti del proprio casolare. Inoltre gli aculei sono usati da alcune ricamatrici per realizzare lo “sfilato siciliano”.

 

Quando l’Istrice è spaventato, si avvolge rapidamente su se stesso, producendo una sorta di crepitio; nello stesso tempo ballonzola tutt’intorno, emettendo dei grugniti soffocati. Accade a volte durante le sue reazioni a un pericolo che l’Istrice perda alcuni aculei, cosa che viene letta erroneamente come un gesto volontario di offesa. La femmina fodera la tana scavata nel terreno con erba secca, dove – dopo 4 messi di gestazione – nasce un solo cucciolo che presto si colora con 5 strisce bianche sul dorso, mentre ha gli aculei ancora morbidi.

L’Istrice si ciba per lo più di tuberi e radici (anche dell’Asfodelo, un fiore a stelo lungo che cresce sui terreni incolti dell’Etna), ma gradisce succosi acini d’uva. Si muove preferibilmente di notte ed è poco attivo d’inverno.

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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