Sugghiata #31: C’è una sola strada per l’Etna

u_sugghiu_testata_31_B

Mi ero detto di starmene zitto e buono fino a settembre, perché a settembre quassù il tempo cambia davvero e anche il mio umore. In meglio. Ma gli annunci di certi chistiani mi fanno girare le scaglie: “La nuova strada dell’Etna che in un baleno vi porterà sul vulcano-più-alto-d’Europa-patrimonio-dell’umanità”. Olé!

Arrivate quassù dritti e rapidi e troverete i divieti di transito appena ‘a Muntagna rutta, e non importa una mazza se c’è la targa UNESCO. Arrivate quassù tra i fumi delle pinete arrosto per la regia dei delinquenti che ricattano la Regione. Oppure arrivate quassù dopo aver doppiato la trecentesima microdiscarica abusiva, il millesimo visitatore giornaliero su uno dei sentieri natura, o aver pagato cifre da fumetto per la funivia più costosa del Sistema Solare. Però, lo farete in metà tempo! Cazzo! “Questo sì che è sviluppo, il volano dell’economia” e le solite balle vomitevoli che ancora ho sentito fin da questa polvere di basalto sfuso a quota tremila.

Ma vi rendete conto che questi vostri politici del duemilasedici hanno la stessa cultura di Lucy, quell’ominide del lago Turkana? Dovrete aspettare altri tre milioni e quattrocentomila anni perché possiate ascoltare dai loro discendenti una proposta migliore, come per esempio quella fantascientifica di dar lavoro nei servizi all’ambiente, nella valorizzazione delle aree protette, nella riqualificazione del territorio naturale, nel gestire i rifiuti in maniera civile.

Ci sarebbe un’altra proposta, molto più terra terra: quella di iniziare a sistemare i problemi esistenti (incendi dolosi, spazzatura, vigilanza insufficiente, fruizione libera vietata, distorsioni della concorrenza e del mercato) stanziando altri quaranta milioni di euro, che è il costo previsto per la costruzione della mega strada dell’Etna – che poi la strada non è affatto dell’Etna, ma etnea, cioè al servizio di quelle diverse decine di migliaia di cittadini paesani che dovrebbero avere gli stessi tempi umani, per arrivare a un pronto soccorso, o semplicemente al posto di lavoro, dei loro colleghi catanesi (ecco che la cultura della appena conquistata stazione eretta fa fare ai vostri politici annunci tanto esatti quanto avere ai piedi le infradito a duemila e seicento metri di quota).

Per questa proposta terra terra, cari i miei chistianetti, non occorrerebbe aspettare che Lucy si evolva. Occorrerebbe che vi smuoviate le terga dalla sedia e andiate a fare il vostro dovere col diritto di parola per far capire agli ominidi metropolitani e ai primi ministri australopitechi che il vero sviluppo, la strada unica, sta nella cura dell’ambiente, vostro palcoscenico di vita e non orizzonte lontano. Che adesso siano altrettanto solerti a trovare pecunia per questo. Il premio potrebbe essere l’umanità del patrimonio dell’Etna, senza nessuna targa.


Leggi altre: Sugghiate
'U sugghiu è un animale etneo che i vecchi conoscono, alcuni dicono di averlo visto, ma nessuno mai e’ stato capace di catturarlo. 'U sugghiu c'è, vede e ascolta nella natura. E ogni tanto, scrive certe sugghiate...
Condividi con un amico
Questo articolo potrebbe interessarti: Sugghiata #31: C’è una sola strada per l’Etna! Questo è il link: https://www.etnalife.it/sugghiata-31-ce-sola-strada-letna/