Ma li avete guardati, i disegni di quei quattrocento ragazzi di venti scuole? Sì, i ragazzi che hanno partecipato al concorso di creatività etnea. I ragazzi che hanno tratto l’Etna come simbolo, come parte del cielo, dolce fatica, orizzonte, montagna esplosiva, gigante sputafuoco, fiore, carbonaia, pani e sururi, meraviglia e cuore. Ma avete letto gli ottocento racconti di quegli altri ragazzi, sempre attorno a questa Montagna, alla sua natura, tradizioni, mitologia? Li avete guardati negli occhi, questi splendidi ragazzi, che vi hanno fustigato con la zotta del loro sentire, osservare, immaginare? Vi hanno battuto milleduecento a zero.
Non c’è stata partita alcuna contro l’assessore regionale e il commissario che con spudoratezza li hanno snobbati, il sindaco col sorriso stampato che si faceva fotografare in allegra compagnia mentre avveniva la premiazione dei ragazzi alle sue spalle, e il presidente che stizzito lasciava il parterre perché voleva stare sul palco non con i ragazzi, ma al loro posto. Non c’è partita con i vostri figli, che ancora conservano l’alito puro, la passione vera, l’entusiasmo alla vita non contaminato dal virus adulto. Se vi faceste guidare un solo giorno da loro, non nei luoghi, ma nello spirito, io non avrei più ragione di stare quassù a mangiarmi l’anima!
In apertura “Dolci fatiche” di Amelia Musarra della III C dell’Istituto Comprensivo “Carlo Levi”di Maniace (CT); si ringrazia “Giuseppe Maimone Editore” per aver concesso l’immagine
I racconti e i disegni che hanno partecipato al concorso li trovi sul sito STORIE SOTTO IL VULCANO