Storie dal mare. Il team Dragonera e l’incredibile viaggio del relitto Marausa 2

Relitto Marausa 2. Foto Salvo Emma

Sabato 2 dicembre ore 11, presso la Biblioteca Comunale Vincenzo Bellini di via Spagnolo 17 (al 529 di via Etnea), si terrà l’appuntamento con una delle storie più originali, romantiche ed emozionanti che la Rassegna d’Arte e Cultura “Parole oltre. Oltre le parole” – che si svolge ogni anno alla fine di agosto in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura di Catania – ha finora raccontato: il recupero del secondo relitto romano ritrovato a largo di Misiliscemi, in provincia di Trapani, e denominato Marausa 2. 

L’evento faceva parte del programma della terza edizione della Rassegna, che ha avuto come tema “Acqua”, ma fu rinviato perché la data fissata risultò poi coincidente con la fase finale dell’impresa. 

Oggi manteniamo la promessa e, con un particolare entusiasmo, siamo tutti pronti ad ascoltare dalla viva voce dei protagonisti cosa è successo, dal punto di vista materiale ma soprattutto emotivo, nei circa 4 mesi di lavoro in quei due metri e mezzo d’acqua dove è stato recuperato il relitto.

Il team Dragonera (anche l’origine del nome è una storia dentro la storia che sveleremo durante l’incontro) costituito da archeologi e tecnici subacquei, e coordinato dalla Soprintendenza del Mare, infatti, sarà ospite al completo per trasportarci indietro nel tempo e in una dimensione  – quella subacquea – dove nascono le difficoltà (e durante lo scavo scopriremo quante ve ne sono state) e dove si trovano soluzioni, spesso comunicando solo con uno sguardo – che il linguaggio del mare è silenzioso ma profondo e passa attraverso quel sesto senso che sulla terra abbiamo atrofizzato – sempre e soltanto con un unico imperativo comune: recuperare la nave integra facendola tornare a navigare, seppure per poche ore.

Team Dragonera, da sx Diego Mileto, Maria Vittoria Agosto, Giovan Battista Mannone e Leonardo Abelli

Questa infatti è la particolarità dell’impresa che, unica in Sicilia, ha permesso di riportare a terra un relitto così antico (III Sec DC) senza sezionarlo ma consentendogli di sollevarsi intatto dal fondo marino, dove era stato protetto da sabbia e posidonia, e solcare nella sua struttura originaria, dopo quasi duemila anni, quel mare che un tempo navigava e dove è affondato. 

La nave oneraria è stata per mesi sotto la costante cura del team che ha, in un primo tempo recuperato l’ingente carico di anfore e altri manufatti, importantissimi dal punto di vista storico-scientifico e, dopo il lavoro certosino di documentazione fotografica, ha messo in sicurezza lo scafo con tecniche d’avanguardia rivestendolo di reti e tessuti e infine ha costruito una gabbia metallica con la quale è stato trasportato dal luogo del ritrovamento a Marsala. Il relitto una volta a terra è stato trasferito, con un trasporto eccezionale, al Museo Baglio Anselmi dove è già in fase di desalinizzazione e pulizia e successivamente sarà sottoposto a quella del restauro. 

Il racconto accurato delle diverse fasi del procedimento è affascinante ma mai quanto quello legato alle emozioni di coloro che per mesi hanno affrontato le non poche criticità dell’operazione, in condizioni spesso proibitive di mare e con una stanchezza fisica e mentale che si andava accumulando, senza mai smettere però di credere in un sogno. 

Spinti anche da una visione quasi mistica della missione archeologica, che è rimasta come un’eredità – al team che lo ha conosciuto e ci ha lavorato insieme – , di colui grazie al quale adesso possiamo partecipare dello stupore che la Storia nascosta dentro i nostri mari e riportata alla luce ci dona sempre: Sebastiano Tusa, “creatore” della prima Soprintendenza del Mare in Italia.

Parleremo di questa impresa, parleremo di mare, di fatica, di soddisfazione ma anche di ideali e valori condivisi e di tante risate che hanno, nel tempo, fatto la forza e l’unione del team Dragonera che appena nato è già famoso.

Interverranno Leonardo Abelli, Maria Vittoria Agosta, Giovan Battista Mannone e Diego MIleto. Per la Soprintendenza del Mare, Salvo Emma. Modera la giornalista Melania Tanteri.

Barbara Mileto, nata a Catania il 6 maggio 1970, laureata in giurisprudenza, dopo dieci anni di professione forense, decide di cambiare vita e dedicarsi all'Arte, in varie forme. Scrittrice, fotoreporter, disegnatrice, si definisce una moderna storyteller, per la sua passione nel raccontare storie attraverso le parole e le immagini. Ha all'attivo due pubblicazioni ("Le rose di Gerico" e "Imperial290" Splēn Edizioni), è fondatrice della Rassegna d’Arte e Cultura “Parole oltre. Oltre le parole” in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura di Catania e tutor di laboratori esperienziali per bambini e adulti.

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