Resta solo il Chimborazo

Ultima vetta, la più alta, per Orazio Miceli e Pietro La Rosa i due alpinisti nicolositi giunti in Ecuador accomunare l’Etna ai vulcani più alti della terra

Immagine tratta dalla pagina Facebook dell'Associazione "Etna nel Mondo - alpinismo siciliano"
Immagine tratta dalla pagina Facebook dell’Associazione “Etna nel Mondo – alpinismo siciliano”

C’è solamente il Chimborazo davanti ai ramponi di Orazio Miceli e Pietro La Rosa, i due alpinisti nicolositi dell’associazione “Etna nel Mondo” che, dal 21 novembre scorso, si trovano si trovano in Ecuador per la spedizione denominata “Dall’Etna al Chimborazo”. I due scalatori hanno già dietro le spalle il Quilotoa (4.100 metri s.l.m.), il Pichincha (4700), il Ruminaui (4.700) ed il Cotopaxi (5.882), la seconda in ordine di altezza delle cime da conquistare per portare a termine la missione.

Le prime sono state tappe di avvicinamento e acclimatamento. Dopo il primo cinquemila, l’impresa entra nella sua parte più ardua verso la vetta più alta delle Ande ecuadoriane con i suoi 6.310 metri sul mare.

Del Cotopaxi si può citare quel che scrisse il grande Walter Bonatti, l’indimendicato “Re delle Alpi”, guida, esploratore e giornalista: “Il più bello, il più alto e più ghiacciato vulcano attivo del mondo”. Sulla vetta, Miceli e La Rosa si sono immortalati con la bandiera che riunisce i colori e i simboli di Nicolosi, dell’Italia e della Sicilia con l’obiettivo di collegare idealmente l’Etna agli altri vulcani del mondo e diffondere la cultura della più grande isola del Mare nostrum.

(4 dicembre 2014)

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