Editore | A & B |
Edizione | 2018 |
Pagine | 104 |
EAN | 978-8877284549 |
Tutto si svolge in una giornata, il venti dicembre: l’indomani sarà inverno. C’è un manoscritto su un tavolo all’interno dell’Isola – una casetta isolata nel bosco di Pietragrossa –, quasi completo: manca l’ultimo punto. C’è un uomo vecchio adagiato sul divano accanto al tavolo, con una gamba non composta, guarda la finestra: ma è morto. Si chiamava Quinto Di Miele e aveva siglato un patto col destino: raccontare la verità di una vita ai suoi due figli, nel tempo risicato prima della fine, che sentiva prossima, ora che la sua amata moglie era scomparsa, beffata dallo stesso destino. Lo scopo di Quinto è fermare la fuga dentro dei suoi figli e farli continuare in pace. Scrive “Tutta la verità”, scelte lontane a rimedio di dolori devastanti, riverberi recenti con violenze private, gesti rimasti intenzioni, e azioni desiderate. Ma possono le parole sostituire i fatti, o colmarli? Quante verità esistono, se si valuta la percezione di ciascuno? Qual è la vera necessità di Quinto, e per chi scrive, in fondo?
C’è un medico legale, che prende il manoscritto e lo legge nel bosco, da solo. C’è un boscaiolo sordo, amico di Quinto, che ha seguito tutto da due mesi, da quando Quinto si trova all’Isola, con lo sguardo e con quel sentire autentico di chi vive a contatto con la natura e sa capire l’animo degli uomini. E c’è una decisione finale a sorpresa. O quasi. Prima dell’inverno.