Parco dell’Etna, inaugurato il sentiero “Sciare di Santa Venera”

La traccia, che coniuga storia e ambiente, si snoda in territorio di Bronte ed incrocia il corso del Flascio e della Saracena

È stato inaugurato con una escursione guidata, a cui hanno partecipato centinaia di persone, il sentiero 751 “Sciare di Santa Venera” che si snoda in territorio di Bronte – in Contrada Edera – nel versante nord dell’Etna.
Una carovana festante di bambini, donne e uomini di tutte le età, si è ritrovata per il taglio del nastro inaugurale di questa traccia che unisce storia e ambiente, realizzata dal Parco dell’Etna in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e il Dipartimento per lo Sviluppo Rurale e Territoriale, Ufficio di Catania

Il sentiero delle “Sciare di Santa Venera, della lunghezza di 3900 metri, svela un territorio caratterizzato da un raro fenomeno idrogeologico: il Fiume Flascio e il Torrente della Saracena, che discendono dai Monti Nebrodi e si infrangono contro le basse pendici dell’Etna in un’area pianeggiante, occupata da un forte spessore di lave antichissime, fortemente fratturate e permeabili. Emergono così qua e là, soprattutto nella stagione primaverile, ristagni d’acqua, torrentelli, piccole cascate, mentre nelle aree asciutte dominano il giallo delle ferule e il bianco degli asfodeli.
Il sentiero si sviluppa in maniera da cogliere gli aspetti naturali più significativi, ma anche qualche rustico ricovero utilizzato nel tempo dei pastori. Al suo termine un anello permette di visitare dei resti archeologici di grande interesse, datati nel periodo che va tra la fine del V e l’inizio del IV secolo a.C. (epoca greca) e la prima metà del IX secolo d.c. (epoca tardo bizantina, prima dell’invasione araba).

Presenti al taglio del nastro le istituzioni che hanno collaborato, in modo efficiente e produttivo, alla realizzazione del sentiero: lo staff del Parco dell’Etna, guidato dalla presidente Marisa Mazzaglia; quello della Soprintendenza di Catania, con in testa la Soprintendente Fulvia Caffo; il dirigente Antonio Grasso per l’Azienda Foreste. E ancora l’assessore al turismo di Bronte Francesco Bortiglio; il presidente della Fondazione Fiumara D’Arte Antonio Presti, in omaggio alla grande bellezza dei luoghi; esponenti dell’Ingv di Catania (Rosanna Corsaro, Giuseppe Puglisi e altri) e del Cnr; rappresentanti dei Carabinieri e del Corpo Forestale; giornalisti e guide.
Ma anche e soprattutto tantissimi escursionisti, con vari e numerosi gruppi delle associazioni ambientalistiche e culturali: EtnaViva, Orione e WWF, CAI, Etna e dintorni, Siciliantica e varie altre. E poi molti semplici appassionati dell’Etna, della sua splendida natura e degli aspetti scientifici e culturali.

«Un sentiero di grande importanza per il Parco e per il territorio, il primo sentiero di archeotrekking nell’area protetta che riesce a coniugare in modo esemplare straordinari valori naturalistici con altrettanto significativi valori storici e culturali e che costituisce una nuova, grande opportunità di fruizione per visitatori e turisti». ha sottolineato la Presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia. La Soprintendente Fulvia Caffo ha ricordato «Il prezioso impegno e la passione delle tante persone, coinvolte da tutte le istituzioni che hanno proficuamente collaborato alla realizzazione del progetto, in un luogo dove i valori culturali e storici dell’area archeologica vengono ulteriormente evidenziati da un contesto paesaggistico di grande fascino».

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