Ma in Sicilia è davvero proibito raccogliere funghi?

In questa bella isola siciliana ho scoperto che crescono tanti funghi che sono buonissimi e che piacciono anche a noi marziani. Così dopo aver visto moltissimi “amici” sul vostro Facebook che si vantavano di averne raccolti a centinaia ho deciso di provarci anch’io. Ho comprato un bel cesto di quelli che si mettono sotto il braccio, mi sono munito di un robusto bastone di castagno e dopo aver fatto una po’ di fila in auto perché c’era veramente tanta gente alla fine mi sono messo in marcia che mi sentivo proprio un fungaiolo come tutti gli altri.

Ho fatto una bella passeggiata, su e giù per i boschi in una zona che non vi svelerò neanche sotto tortura ed ho trovato qualche fungo. Due o tre mi sono sembrati troppo colorati, alcuni avevano delle strane macchie che non mi davano sicurezza, ma in fondo alla cesta c’erano due esemplari belli tosti e profumati che sembravano dei veri porcini. Così tutto contento me ne stavo tornando verso la macchina con il mio cesto coperto di foglie (così fan tutti i bravi raccoglitori) e due magnifici funghi.

Però ad un tratto, mentre stavo per entrare in macchina, sono arrivati due signori in divisa e mi hanno chiesto a bruciapelo: documento e tesserino!
«Ma come – ho risposto io – su Facebook questo non lo scrive nessuno, nessun simpatico siciliano mi ha detto che serve una patente per andare a prendere porcini!».  
Purtroppo però quei signori in divisa sono stati inflessibili. E mi hanno spiegato che senza tesserino quelle bontà avrei dovuto lasciarle per terra.

Alla fine i miei due porcini li hanno sequestrati per davvero, mi hanno detto che mi manderanno una multa a casa e poi prima di andarsene mi hanno spiegato (in confidenza) che in Sicilia di leggi ce ne sono tantissime e che anche chi le approva sa perfettamente che non verranno mai applicate, però se esistono – hanno concluso salutandomi – ogni tanto bisogna pur farle rispettare!

Giuseppe Riggio racconta l'Etna e la Sicilia da trentacinque anni. Giornalista pubblicista ha collaborato con importanti testate locali e nazionali. Autore di diversi libri dedicati alle bellezze nascoste della nostra regione ha dedicato anni di ricerche alla valorizzazione della memoria del Novecento. Per l'editore Maimone ha diretto per otto anni il trimestrale culturale Etna Territorio ed ha scritto alcune delle sue opere più recenti. Vive pensando positivo, immerso nelle contraddizioni di un'isola meravigliosa, ma – forse – incorreggibile.
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