‘U pinniciaru dell’Etna

Falco peregrinus (Tunstall, 1771) è uno splendido uccello rapace che vive quasi in tutto il mondo. Deve il suo nome alla calotta nera che caratterizza la testa – come il cappuccio nero usato dai pellegrini – e quindi in Italiano è il Falco pellegrino, in dialetto etneo “pinniciaru” (in quanto tradizionalmente è un predatore di “pernici”, cioè coturnici) – in Inglese “Peregrin Falcon”.

Prima piuttosto comune, ora purtroppo è in forte diminuzione. E’ considerato l’animale più veloce al mondo, dal momento che si fionda sulla preda a una velocità che varia da 104 fino a 385 km/h, a seconda dei diversi tempi cronometrati da ornitologi tedeschi; la lunghezza del corpo è di 34-58 cm, l’apertura alare è di 80-120 cm. Il colore del dorso varia dal nero bluastro al grigio ardesia, mentre la punta delle ali è decisamente nera; la parte inferiore delle ali è maculata marrone; la coda è lunga con la punta arrotondata. Bianca è la gola, come le parti ventrali, ma striate di nero. La femmina è più grande del maschio, fino al 30% del peso. Sull’Etna il Falco pellegrino è presente dove c’è la possibilità di predare altri uccelli grandi come un piccione e di recente anche… nella città di Catania.

Foto scattata da una passante nei pressi dello stadio Massimino (Catania) e inviata a Grazia Muscianisi di Pro Natura Catania e Ragusa per la classificazione

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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