Testuggine di terra

La testuggine di terra (Testudo hermanni, Gmelin 1789) è probabilmente l’animale più “posseduto” illegalmente – anche se protetto dalla Cites e inserito nell’Appendice II* – dai cittadini etnei per la credenza popolare, secondo la quale tenere a casa una testuggine di terra è assicurarsi la fortuna!  I disegni del carapace e del piastrone – così come le dimensioni di questa specie, diffusa nell’Europa meridionale – variano a seconda delle zone geografiche**.

Gruppo di 6 testuggini, appena rilasciate sull’Etna. Foto di Grazia Muscianisi di Pro Natura Catania e Ragusa

La testuggine siciliana è lunga al massimo 20 cm (la femmina) o 16 cm (il maschio) ed è presente anche sull’Etna fino a 1500 m. Il colore di fondo del carapace è giallastro con macchie nere. La coda del maschio è lunga, robusta e grossa alla base, mentre la coda della femmina è corta e piccola.

Il piastrone dei maschi adulti presenta una netta concavità, mentre nelle femmine e nei giovani è piatto. Con il rigore della stagione la Testudo hermanni va in letargo per circa 4 mesi. Il periodo riproduttivo va da marzo a ottobre, quando si ciba quasi esclusivamente di erbette; la femmina scava il nido, dove depone 2-3 uova.


*E’ la Convenzione di Washington (recepita nel 1984 dall’Unione Europea) che protegge le specie animali e le piante minacciate dall’estinzione. La legge italiana n.150 del 1992 sanziona la detenzione e il commercio delle Testudo hermanni.

**Oltre al ceppo italico, esistono anche il ceppo francese e quello spagnolo.

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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