Etna libera, “No restrizioni”

Interrogazione del deputato PD Giuseppe Berretta (che sposa le proposte del Comitato Etnalibera) ai ministri dell’Ambiente, dell’Interno, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Protezione Civile

L'onorevole Giuseppe Berretta
L’onorevole Giuseppe Berretta

L’Etna torni ad essere pienamente fruibile. Nel rispetto della sicurezza, certo, ma evitando gli attuali vincoli e divieti imposti dalla Protezione Civile, che rendono inaccessibile il nostro Vulcano. Una grande attrazione, patrimonio dell’Umanità, ma di fatto negata a tantissimi turisti.
Inizia così l’interrogazione che il deputato PD Giuseppe Berretta ha presentato alla Camera dei Deputati e indirizzata al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Protezione Civile Claudio De Vincenti e al Ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Berretta, specificando in un comunicato di sposare le motivazioni della protesta e le richieste avanzate dal Comitato “Etnalibera”, prosegue scrivendo:
“Troppo restrittive infatti sono le ‘Procedure di allertamento rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna’ emanate nel 2013 dal Dipartimento regionale della Protezione Civile. Stando a queste procedure il libero escursionismo è vietato, minando così le attività economiche legate al turismo sull’Etna. La regolamentazione della fruizione dell’area sommitale è oggetto di numerose critiche anche da parte degli addetti ai lavori, dal CAI a Federescursionismo Sicilia, otre che da operatori turistici e guide. Il Collegio regionale delle Guide Alpine ha presentato inoltre un ricorso, il 18 giugno scorso, contro le restrizioni volute dalla Protezione Civile regionale. I divieti, oltre a essere in contrasto con la Costituzione e con la legge istitutiva di Protezione Civile, appaiono contrastanti con il Codice civile sul Demanio. Inoltre, la periodica emanazione di questi divieti inficia e in alcuni casi impedisce l’attività di guida alpina e vulcanologica che, invece, trova una delle sue ragioni proprio nell’assistere i viaggiatori in caso di pericolo o di maggiore difficoltà dell’escursione.
Da non dimenticare, poi, le competenze dell’Ente Parco Dell’Etna, che ha adottato nel 2003 un regolamento, proprio per contemperare il diritto a godere della natura con la sua salvaguardia, disponendo alcune norme di cautela da osservare da parte dei visitatori.”

Ai ministri del Governo Renzi e al sottosegretario con delega alla Protezione civile, Berretta chiede: “Garantire la fruibilità del Vulcano che, inserito nella World Heritage List dell’Unesco, dovrebbe rappresentare una grande opportunità per il territorio. E per far ciò, è necessario restituire all’Ente Parco la piena responsabilità di regolamentare e gestire la fruizione dell’area protetta mantenendo le procedure di monitoraggio e allertamento in capo alla Protezione Civile; mantenere ‘la zona gialla’ (alto rischio) all’interno della quale chi accede lo fa nella piena consapevolezza dell’elevato potenziale pericolo e assumendosi anche la responsabilità legale nel caso in cui accompagni persone meno esperte e, infine, favorire attività di informazione e prevenzione piuttosto che di divieto e di riduzione della fruizione dell’Etna.”

VAI ALL’INTERROGAZIONE INTEGRALE DELL’ON. GIUSEPPE BERRETTA

(27 luglio 2015)

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