Etna, l’eruzione è stanca

L’episodio iniziato nelle prime ore di martedì inizia una fase di stanca. Oggi attività stromboliana e piccola colata lavica

Fase di stanca nell’eruzione dell’Etna iniziata nelle prime ore di martedì 12 maggio.
nelle ultime ore l’attività eruttiva e l’ampiezza del tremore vulcanico mostrano una leggera diminuzione. Stamattina, dalle 8,11, una colata lavica si è manifestata sotto l’occhio vigile delle telecamere di sorveglianza. L’avanzamento del fronte è stato accompagnato più volte da minori crolli di porzioni instabili del fianco orientale del cono del NSEC. Verso le ore 08:00 UTC, la frattura eruttiva si è propagata dall’orlo del NSEC sul ‘alto fianco del suo cono. Il fenomeno, durato circa una decina di minuti, è stato accompagnato da crolli di materiale e nebulizzazione in atmosfera di cenere rossastra ricaduta in prevalenza attorno all’area sommitale e sull’alto fianco meridionale del vulcano.

L’eruzione ha iniziato a prendere corpo nella giornata di ieri, quando si è osservata una graduale intensificazione dell’attività eruttiva, accompagnata da un aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico e dallo spostamento della sorgente del tremore vulcanico verso la superficie in corrispondenza del NSEC. Nella notte, tutti questi parametri si sono stabilizzati su livelli modesti, molto simili a quelli dell’episodio eruttivo al medesimo NSEC di gennaio-aprile 2014. L’attività stromboliana (visibile sul video di Turi Caggegi in testa all’articolo) è concentrata a tre bocche ubicate nella parte orientale del NSEC, allineate su una frattura eruttiva orientata W-E. Verso le ore 02:10 UTC (= ore locali -2), una serie di piccoli crolli ha accompagnato l’apertura di una bocca effusiva posto immediatamente sotto l’orlo orientale del NSEC, dalla quale è stata emessa una piccola colata di lava. Questa colata si è riversata lentamente verso la più alta e più larga delle bocche eruttive che si erano aperte sul fianco orientale del cono del NSEC durante il parossismo del 28 dicembre 2014. Durante le ore successive, la lava ha lentamente colmato questa bocca; poi la colata si è lentamente espansa lungo la frattura del 28 dicembre, in direzione nord-est, raggiungendo la base del cono del NSEC in tarda mattinata. Nel frattempo è continuata l’attività stromboliana con getti alti alcune decine di metri, a volte producendo piccoli sbuffi di cenere vulcanica che sono stati rapidamente dispersi dal vento in direzione sud-ovest.
(Le immagini della galleria sono state concesse da: Turi Caggegi, Fabrizio Zuccarello, Francesco Tomarchio, Michele Mammino)

(13 maggio 2015)

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