Il 42enne cremonese proverà la 0-3340 in bici e in trekking. Partenza da Acitrezza in bici. A tremila lascerà la due ruote per proseguire sino alla cima in compagnia di una guida

Una impresa epica, di quelle che rimarranno nella storia dell’Etna, e lasciare un segno del proprio passaggio su un vulcano leggendario come il Mongibello è già tanto. Andrea Devicenzi, paratleta privo di una gamba in seguito a un’amputazione (ha rinunciato alla protesi e si muove con le stampelle) che supera in agilità l’handicap in sella alla sua bici, domani, sabato 19, tenterà una sfida solo all’apparenza impossibile: 0-3.000, da Acitrezza alla vetta dell’Etna in bici e in trekking. Lo accompagnerà il presidente della Modica Triathlon Bike, Andrea Giannì, ma anche un team formato da un altro ciclista, un fotovideo operatore, un autista su un mezzo.
A tremila metri il 42enne atleta di Martignana di Po, in provincia di Cremona, lascerà la bici per giungere, in compagnia di una guida vulcanologica, al cospetto del mito: i crateri sommitali dell’Etna. Ma non è tutto: dopo il proverbiale sguardo nella “bocca degli inferi” il rientro sino al punto di partenza, per una durata totale di circa dieci ore.
(18 settembre 2015)