Etna, comunicato di attività vulcanica dell’1 Aprile 2021

Ore 16:20 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle 11:20 UTC circa, si osserva il decremento dell’attività esplosiva al Cratere di SE. A causa della copertura nuvolosa l’osservazione dell’attività in corso dalle telecamere di sorveglianza è molto limitata e discontinua, tuttavia i flussi lavici ed il primo trabocco lavico, che si sono messi in posto nella Valle del Bove, e il secondo trabocco, che ha raggiunto la base orientale del Cratere di SE, sembrano meno alimentati rispetto a quanto comunicato in precedenza. La copertura nuvolosa al momento non permette alcuna osservazione dei flussi lavici che si sono propagati a SO, S e SSE.

Personale INGV in campo stamattina, conferma che il fronte del flusso lavico di SO si attesta a circa 2600 m s.l.m. e che il fronte del flusso di SSE ha raggiunto anch’esso una quota di circa 2600 m s.l.m. al momento dell’osservazione. Inoltre, in mattinata e intorno alle 11:00 UTC, personale INGV riportava ricaduta di lapilli di circa 1 cm a Rifugio Sapienza e di uno strato sottile di cenere a Nicolosi e Catania.

Continua la diminuzione dei valori di ampiezza media del Tremore Vulcanico che si sono portati su livelli medio alti con tendenza al decremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato in corrispondenza del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2500 e 2700 m. L’attività infrasonica è ulteriormente diminuita e si è riportata sui livelli che hanno preceduto l’evento parossistico ed è attualmente localizzata nell’area del Cratere di NE e della Bocca Nuova / Voragine. Le serie temporali delle stazioni GNSS e tilt non mostrano variazioni sostanziali.


Ore 12:51 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che ad integrazione del comunicato precedente, l’analisi delle immagine delle telecamere di sorveglianza hanno evidenziato lo sviluppo di un secondo trabocco lavico dall’orlo orientale del Cratere di SE a partire dalle ore 08:40 UTC circa. Attualmente, il fronte del trabocco ha pressoché raggiunto la base orientale del Cratere di SE e si attesta alla quota di circa 2900 m s.l.m.


Ore 11:28 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle 08:00 UTC circa la fontana di lava prodotta dal Cratere di SE è cessata, tuttavia permane un’intensa attività esplosiva che produce una nube vulcanica che raggiunge circa 5500 m s.l.m..

In base al modello previsionale, la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperde in direzione S. In mattinata, è stata segnalata una leggera ricaduta di cenere sulla località di Milia e sul paese di Nicolosi. Rispetto al comunicato precedente, la quota dei fronti dei flussi lavici rimane pressoché invariata.

Al momento sono in corso sopralluoghi in area sommitale da parte di personale INGV per il campionamento dei prodotti dell’attività eruttiva e l’osservazione dello sviluppo del campo lavico e dei fronti lavici attivi. A partire dalle ore 07:20 (UTC) circa si osserva una progressiva diminuzione dei valori di ampiezza media del tremore vulcanico che permangono su livelli elevati. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua ad essere ubicato nell’area del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2500 e 2700 m sul livello del mare. Anche l’attività infrasonica che rimane localizzata al Cratere di SE, a partire dalle 06:20 (UTC) mostra un continuo decremento dei valori della frequenza di accadimento e di ampiezza degli eventi, nonché una sostanziale diminuzione dell’ampiezza del tremore infrasonico. Nessuna variazione significativa rilevata dalle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo GNSS e tilt rispetto a quanto già comunicato in precedenza.


Ore 09:42 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che al Cratere di SE è ancora in atto la fenomenologia riportata nel comunicato precedente. La nube eruttiva che ha superato i 9000 m s.l.m., in base al modello previsionale si disperde in direzione SSO.

Continua l’attività effusiva e in particolare: il trabocco lavico dall’orlo craterico orientale del Cratere di SE è ancora alimentato, si riversa nell’alta parte della Valle del Bove e il suo fronte si attesta a circa 2600 m s.l.m.; il flusso lavico di SE è anch’esso alimentato e si riversa nella parte occidentale della Valle del Bove con il fronte che ha raggiunto circa 2000 m s.l.m.; il flusso lavico che si espande in direzione SO è alimentato e il fronte sembra attestarsi ad una quota di circa 2600 m s.l.m.. Rimane invariata l’attività esplosiva agli altri crateri sommitali.

L’andamento temporale dell’ampiezza media del tremore vulcanico ha evidenziato una continua crescita dei valori sino a circa le 06:00 (UTC) quando ha iniziato a mostrare una diminuzione significativa del gradiente di crescita che al momento delinea un andamento semi-stazionario su livelli molto alti. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua ad essere localizzata in corrispondenza del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2400 e 2600 m sul livello del mare.

L’attività infrasonica che risulta essenzialmente localizzata al Cratere di SE, ha mostrato un ulteriore incremento intorno alle ore 02:00 (UTC) in particolare è aumentata sia la frequenza di accadimento degli eventi che la loro ampiezza e subordinatamente, anche l’ampiezza del tremore infrasonico. La rete tiltmetrica mostra solo una modesta variazione di circa 1 microradiante alle due componenti della stazione di Cratere del Piano. Nessuna variazione significativa nelle serie temporali della rete GNSS.


Ore 03:54 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle 23:00 circa UTC del 31 marzo, l’attività stromboliana al Cratere di SE è gradualmente passata a fontana di lava. In base al modello previsionale, la nube di cenere, che ha raggiunto un’altezza di circa 7000 m s.l.m., si disperde in direzione SSO.

Contestualmente, dalle ore 00:18 UTC del 01 aprile, si osserva un trabocco lavico dall’orlo orientale del Cratere di SE che si espande nella parte alta della Valle del Bove. Inoltre, prosegue l’attività effusiva dalla bocca attiva alla base meridionale del Cratere di SE. Tale bocca produce debole attività esplosiva e continua ad alimentare il flusso lavico di SSE che si riversa nel settore occidentale della Valle del Bove.

Rispetto a quanto riportato in precedenza, rimane invariata l’attività eruttiva agli altri crateri sommitali. L’andamento temporale dell’ampiezza del tremore vulcanico evidenzia un continuo aumento dei valori che hanno raggiunto livelli molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato in corrispondenza del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2500 e 2800 m sul livello del mare. L’attività infrasonica si portata a livelli molto alti, caratterizzati da eventi e tremore infrasonico localizzati al Cratere di SE. Una modesta variazione pari a circa 0.4 microradianti è visibile nelle serie temporali delle componenti X e Y del tilt della stazione di Cratere del Piano, mentre nessuna variazione significativa è presente nei dati della rete GNSS.

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