Etna, comunicato di attività vulcanica del 28 Febbraio 2021

Ore 15:26 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che i flussi lavici nella parte alta della Valle del Bove, non sono più alimentati, e si presentano in raffreddamento. Permane una debole e sporadica emissione di cenere dal CSE e dalla Bocca Nuova. Tale cenere si disperde rapidamente in atmosfera al disopra dei crateri. Nei restanti crateri permane un’attività esplosiva. Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo la fase di incremento è ritornata su valori medio-bassi, dove tuttora permane. La sorgente del tremore è ancora localizzata nell’area del Cratere di SE ad una profondità di circa 2500 m sopra il livello del mare, pur mostrando nelle ultime ore un graduale spostamento verso gli altri crateri sommitali (BN,VOR e NEC). L’attività infrasonica dopo il moderato incremento segnalato nel comunicato precedente, è diminuita riportandosi sui livelli precedenti. Gli eventi infrasonici sono attualmente localizzati nell’area del cratere di NE. I dati di deformazione non mostrano variazioni significative.


Ore 11:40 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che si osserva una ripresa dell’attività stromboliana dal CSE, accompagnata da emissione di cenere. Dalle 10:20 UTC l’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito un nuovo incremento verso valori elevati. La sorgente permane al cratere di SE ad una quota di 2800 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica mostra anch’essa un incremento e permane al Cratere di SE.


Ore 10:28 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività di fontana di lava al CSE è cessata alle 08:33 UTC, rimane attiva la colata lavica verso la Valle del Bove. Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una rapida fase di incremento fino a valori molto elevati, alle ore 08:20 UTC è stato osservato un repentino decremento fino a valori medio-bassi. La sorgente del tremore permane nell’area del Cratere di SE ad una profondità di circa 2600 m sopra il livello del mare. Contestualmente, anche l’attività infrasonica, ha subito una brusca diminuzione. L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). L’analisi dei dati della rete GNSS delle ultime ore mostra delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore, e non si registrano variazioni significative


Ore 9:30 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che ad integrazione del comunicato precedente, l’ampiezza del tremore ha raggiunto valori elevati. Le sorgenti risultano localizzate al di sotto del Cratere di Sud Est ad una profondità di circa 2500 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è è anch’essa elevata per quanto riguarda il tasso di accadimento che l’energia degli eventi e le sorgenti degli eventi sono localizzate in corrispondenza del Cratere di Sud Est. L’analisi dei dati della rete GNSS dell’Etna non mostra variazioni significative


Ore 9:10 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che Dalle ore 7.39 GMT si registra un incremento dell’attività stromboliana al CSE. In particolare sono attive due bocche dove è concentrata l’attività stromboliana, l’attività a un getto continuo unico, passante fontana di lava, l’altezza raggiunta da tale attività è di 300 m circa.


Ore 8:43 – L‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che è in corso una debole attività stromboliana al Cratere di SE con debole emissione di cenere. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito un repentino incremento pur mantenendosi allo stato attuale nel livello medio. anche l’attività infrasonica è in aumento.

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