Etna, comunicato di attività vulcanica del 15 Febbraio 2021

Ore 23:40 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dalle ore 20:00 GMT si osserva una graduale diminuzione dell’attività esplosiva alle bocche orientali del Cratere di Sud-Est, dove persiste una modesta attività stromboliana. L’attività agli altri crateri sommitali non mostra variazioni significative.

Dalle ore 20:00 GMT l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un chiaro e veloce decremento ed ha raggiunto dopo circa un’ora valori del tutto confrontabili a quelli che hanno preceduto la fase eruttiva descritta nel precedente comunicato di aggiornamento. Allo stato attuale, comunque, l’ampiezza rimane confinata nell’intervallo dei valori alti. L’ubicazione della sorgente del tremore non ha mostrato variazioni, rimanendo localizzata al di sotto del Cratere di SE, alla profondità di circa 2900m.

L’attività infrasonica continua ad essere molto sostenuta, essendo caratterizzata da un alto tasso di accadimento ed elevata energia dei transienti infrasonici. I dati di deformazione delle reti GPS e clinometrica non hanno mostrato variazioni significative.


ore 20:29 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle prime ore di oggi 15 febbraio 2021, si osserva una graduale intensificazione dell’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est. Mentre l’attività è continua alle bocche orientali del medesimo cratere, si osservano anche sporadiche e a volte violente esplosioni alla ‘bocca della sella’. Continua inoltre l’attività esplosiva intracraterica nei crateri Bocca Nuova, Voragine e di Nord-Est.

Relativamente all’ampiezza media del tremore vulcanico questa aveva già mostrato dalle prime ore di stamattina una tendenza all’incremento. A partire dalle ore 16 GMT circa è stato registrato un incremento più significativo: l’ampiezza ha raggiunto valori elevati e si mantengono tali fino allo stato attuale. La sorgente del tremore risulta localizzata al di sotto del Cratere di SE, alla profondità di circa 2900m.

L’attività infrasonica risulta essere elevata, sia per la frequenza di accadimento dei transienti infrasonici che per la loro ampiezza.

I dati di deformazione delle reti GPS e clinometrica non mostrano variazioni significative.

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