Downhill, una montagna di adrenalina

Discese ad alta quota a tutta velocità immersi nella natura per gli amanti della mountain bike estrema sull’Etna. E il “Team Fisher” si esibisce sul “Pitrazza trail”

Sentieri sconnessi, terreni irregolari forestali, pendii anche molto ripidi e con ostacoli naturali o artificiali, una location particolare alle pendici dell’Etna, nei boschi di Biancavilla ospita gli itinerari dei Downhiller, gli esperti a due ruote della disciplina gravity: il Downhill (DH), una specialità ciclistica piuttosto recente nell’ambito dell’mtb. Nasce in America ma si diffonde presto in Europa, prendendo sempre più campo nell’ambito degli sport estremi per la sua grande carica di adrenalina che travolge sia gli atleti sia gli spettatori che li seguono.

Uno sport dalle emozioni forti, con tracciati di varia difficoltà.  Occorre essere un po’ temerari, avere riflessi pronti, sapersi destreggiare con la mountain bike e, soprattutto, mantenere la massima concentrazione durante la discesa. Per la maggior parte si sta in piedi sui pedali; le braccia assorbono le vibrazioni del terreno, le mani sono salde sui freni, i muscoli delle gambe ben tesi: uno vero e proprio tsunami di adrenalina: si sfreccia giù per i single track anche a 70 km/h.

Basta una bici leggera e agile con telaio robusto, casco integrale con mascherina, protezioni idonee, e per gli amanti dell’ adrenalina e della velocità  il gioco è fatto! I percorsi vengono utilizzati dal “Team Fisher” formato da un gruppo di 40 riders della provincia di Catania, amanti della mountain bike, ma anche dagli eventuali raider ospiti, con tanto di spettatori e fotografi. I membri del Team hanno denominato questo tracciato “Pitrazza trail” con salti mozzafiato e discese vertiginose. In testa al “Team Fisher” il biancavillese, fondatore, nonchè presidente Giuseppe Pesce (protagonista del video “Sicily all montain Etna” di Salvatore Longo).

Gli atleti generalmente partecipano a gare di downhill si recano nel luogo della competizione: fanno delle prove libere e poi delle prove ufficiali, necessarie per l’accesso alla gara vera e propria. Uno sport difficile ma spettacolare praticato a contatto con la natura,  fatto di sfidanti ma non di nemici, che mira anche a promuovere e valorizzare il nostro territorio grazie alla scenografia  impeccabile: il nostro vulcano Etna.

Maria Francesca Greco

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