Cognomi vulcanici: Mont’Ettena, Etna e Mongibello

“La Trazzera degli Avi” è la vecchia strada di campagna siciliana esistente all’epoca dei nostri antenati ed antenate, nonché metafora di un itinerario ideale che si snoda, tra passato e presente, per raccontare la storia dei cognomi e dei personaggi che li hanno resi famosi

Pochi sanno che la nostra meravigliosa montagna, oltre ad essere il vulcano attivo più alto d’Europa, patrimonio Unesco, protagonista di storie e leggende, fu anche fonte d’ispirazione per la nascita di alcuni cognomi.  

Agli inizi del XIX secolo nel Regno di Napoli fu emanato un Decreto per vietare di apporre ai trovatelli dei cognomi che potessero rivelarne facilmente l’infausta origine. Leggi simili fiorirono successivamente anche in altri Stati. Da quel momento cognomi come Esposito, Proietti, Ignoto, Trovato, Di Dio e molti altri vennero aboliti. Gli istituti di accoglienza dovettero pertanto darsi un gran da fare per inventare dei nuovi cognomi di fantasia prendendo riferimento magari da piante, mestieri, oggetti, luoghi ecc. Nacquero così i cognomi Mont’Ettena, Etna e Mongibello.

Nel 1864 a Cerami (En) un bambino fu chiamato Sebastiano Mont’Ettena. Egli ebbe molti figli ed attraverso i loro atti di nascita e matrimonio è stato possibile ricostruire la metamorfosi che ha subito, nel corso del tempo, questo cognome unico. “Mont’Ettena” fu italianizzato in due forme “Mont’Etna” e “Montetna” ed in alcuni casi a causa di una errata trascrizione divenne “Montetta”. Oggi non vi è traccia in tutto il territorio italiano né del cognome originale, né delle sue varianti. Tutti i discendenti di Sebastiano vivono negli Stati Uniti. 

Il cognome Etna apparve a metà dell’ottocento in diversi luoghi. Ci fu un Enrico che nacque a Messina nel 1844, un Sebastiano a  Militello Val di Catania (Ct) nel 1872, un Raffaele a Sortino (Sr) nel 1882 ed altri in Sicilia stessa, ma anche in Campania, in Piemonte, nelle Marche ecc. 

Attualmente in Italia il cognome Etna è abbastanza raro. Poche famiglie in 8 regioni compresa la Sicilia in cui si contano circa 50 persone distribuite nei seguenti comuni: Merì, Barcellona Pozzo di Gotto, Rometta, Militello Val di Catania e Linguaglossa. 

Il personaggio più famoso fu sicuramente il pluridecorato Donato Etna. Generale degli Alpini, commissario al Comune di Torino, Senatore del Regno d’Italia. Nacque a Mondovì (Cn) nel 1858 da genitori ignoti, ma in realtà fu figlio naturale del re Vittorio Emanuele II di Savoia come si apprende da un appunto dattiloscritto allegato al fascicolo della sua carriera militare.

Mongibello è rarissimo. Oggi si contano infatti meno di 20 persone. Un paio in Campania e nelle Marche ed i restanti in Sicilia distribuiti tra Bompensiere, Catania e Patti. Le attestazioni più antiche risalgono a metà dell’ottocento con Salvatore che nacque nel 1860 a Scordia (Ct), Francesco nel 1874 a Pisticci (Mt) e Eugenia nel 1879 a Nicosia (En). 

Ovviamente nessun legame di parentela tra di loro. L’unico aspetto che li accomunò fu essere neonati abbandonati che per coincidenza ricevettero lo stesso cognome inventato.   

Le cause per cui in Italia pochi individui hanno ereditato questi cognomi sono da ricercarsi in diversi fattori. Innanzitutto bisogna considerare l’alto tasso di mortalità infantile che si registrò in quel tempo, poi non bisogna dimenticare il fenomeno dell’emigrazione di massa che interessò per diversi decenni il nostro paese. In certi casi, inoltre, l’estinzione di alcuni ceppi è direttamente collegata al successivo cambio di cognome per effetto del riconoscimento da parte dei veri genitori o per questioni di adozione. A tutto ciò bisogna aggiungere che magari alcuni abbracciarono la vita religiosa, non si sposarono o non ebbero figli o semplicemente non ebbero la possibilità di tramandare il cognome in quanto donne. Da non sottovalutare nemmeno gli errori di trascrizione e le italianizzazioni. 

Tutti gli studi trattati in questa Rubrica sono frutto principalmente di:

  • ricerche personali d’archivio sui registri inerenti lo Stato Civile dei comuni italiani, le liste di emigrazione ed i censimenti stranieri;
  • consultazione risorse web e libri sulla diffusione, distribuzione ed etimologia dei cognomi;
  • approfondimento di informazioni attraverso libri e/o siti web riguardanti la storia dei luoghi e dei personaggi individuati.
Nato e cresciuto all’ombra dell’Etna, è un genealogista professionista con esperienza ultraventennale. Si occupa principalmente di indagini storiche e di ricostruzioni di alberi genealogici con eventuale individuazione di parenti viventi e di proprietà di famiglia. Meticolosità, curiosità, pazienza e perseveranza lo contraddistinguono. I suoi lavori sono commissionati soprattutto da siculoamericani. Cura un blog sul suo sito web www.sicilianorigins.com in cui pubblica i suoi studi in merito alle origini di personaggi famosi. Ha effettuato ricerche per conto del Centro Studi "Hrand Nazariantz" di Bari, dell’Anpi di Catania, dell’associazione culturale Lab 5 e di Arcigay Catania. Ha collaborato per la rivista online “La Freccia Verde” scrivendo soprattutto di luoghi, tradizioni ed ambiente. Suoi contribuiti sono presenti anche in libri della storia di Messina. Hanno parlato di lui su Rai1, radio FmItalia, in giornali come “il Quotidiano del Sud”, “La Sicilia”, “La Gazzetta del Sud” ecc.
Come un archeologo riporta alla luce i resti di antiche civiltà, così Cardile svela i misteri più antichi di famiglie e non solo.

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