Cinesi di un altro mondo

Ma da quale pianeta vengono i cinesi? Me lo sono chiesto quando ho scoperto che tutti i paesi dell’Etna hanno ormai numerosi negozi gestiti da questi simpatici signori e signore dagli occhi a mandorla. Ogni volta che vado a comprare una lampadina tascabile, oppure un rotolo di spago o un carica-batterie per il telefono provo a comunicare con questi venditori spesso sorridenti. Certo io parlo un po’ marziano, con un accento curioso, ma loro mi guardano sempre con l’aria sorpresa. Continuano a sorridere, ma non capiscono. A quel punto anche io li guardo e non so che dire.

Osservo i negozi in cui lavorano e vedo che sono pieni di merce e grandi quanto un supermercato. Probabilmente questi cinesi (proprio quelli dove mi reco abitualmente) maneggiano molti soldi e firmano anche dei contratti in lingua italiana, anche se evidentemente non sanno quello che sottoscrivono.

Per questo ho pensato che forse questi bravissimi commercianti vengono da un pianeta lontano come il mio o forse sono caduti per sbaglio sulla Terra – come è successo a me- ed hanno deciso di restare un po’ separati da tutti gli altri. Perché quando si scambiano informazioni tra di loro sono invece velocissimi e non perdono un istante.

L’altro giorno ci siamo ritrovati in tre davanti alla cassa di un cinese: io, un africano di quelli arrivati con i barconi e l’aiutante del padrone del negozio che in italiano sa dire solo i prezzi delle merci. Ne è venuto fuori un dialogo buffo, un po’ surreale, in cui ognuno seguiva il filo del suo discorso. L’unica cosa che ho capito è che ad un certo punto l’africano chiedeva uno sconto (perché lo chiedono sempre) e quello con gli occhi a mandorla gli continuava a rispondere che no, no, non era possibile. Perché gli ho chiesto io? E lui (quello del pianeta con gli occhi a mandorla) mi ha risposto: “Perché non catania niente!”. A quel punto anche l’africano sembrava stupito e un po’ innervosito: “Ma che c’entra Catania?”, ha esclamato.

Insomma un dialogo un po’ surreale. come a volte succede per la verità anche tra gente dello stesso pianeta, solo che i gentili cinesi penso abbiano proprio poca voglia di farsi capire.

Giuseppe Riggio racconta l'Etna e la Sicilia da trentacinque anni. Giornalista pubblicista ha collaborato con importanti testate locali e nazionali. Autore di diversi libri dedicati alle bellezze nascoste della nostra regione ha dedicato anni di ricerche alla valorizzazione della memoria del Novecento. Per l'editore Maimone ha diretto per otto anni il trimestrale culturale Etna Territorio ed ha scritto alcune delle sue opere più recenti. Vive pensando positivo, immerso nelle contraddizioni di un'isola meravigliosa, ma – forse – incorreggibile.
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