Il 2 febbraio 1971 è una data storica di rilevanza mondiale. Quel giorno di cinquantatré anni fa, nella cittadina iraniana di Ramsar sul mar Caspio, si svolse una importante conferenza durante la quale fu approvata da 170 Paesi (tra cui l’Italia) la Convenzione internazionale relativa alle zone umide come habitat degli uccelli acquatici, oggi a tutti nota come “Convenzione di Ramsar”. Da allora è trascorso più di mezzo secolo e ogni anno, il 2 febbraio, si celebra ovunque nel pianeta la “Giornata mondiale delle zone umide” sia per aumentare la consapevolezza dell’importanza e della fragilità di questi ecosistemi, sia per sensibilizzare tutti sull’importante ruolo svolto dalle zone umide, le quali, ospitando una straordinaria biodiversità, hanno un’elevata capacità di immagazzinare l’anidride carbonica, mitigando così i devastanti effetti dei cambiamenti climatici dei quali tanto si parla negli ultimi tempi.
A Catania, la Lipu, il WWF Sicilia nord-orientale, Stelle e Ambiente, l’Ente Fauna Siciliana, il Cai sezione dell’Etna, Amici della Timpa di Leucatia, l’associazione Copernico, i Cavalieri della Mercede, il Kiwanis Club Mediterraneum, l’associazione femminista e ambientalista “Governo di Lei”, Legambiente e SiciliAntica aderiscono alla “Giornata mondiale delle zone umide” con un presidio che si terrà venerdì 2 febbraio 2024, alle 10, nello slargo antistante i ruderi dell’acquedotto benedettino di via Tito Manlio Manzella per sostenere sia la tutela, valorizzazione e fruizione della Timpa di Leucatia con l’istituzione di un’area protetta, sia la valutazione dei parametri per il suo inserimento nella lista delle zone umide internazionali.
Giuseppe Sperlinga