‘U Pizzi ‘i ferru

Il Gruccione Merops apiaster – in Inglese Bee-eater (= mangiatore di api) – di 25-29 cm, appartiene alla famiglia dei Meropidae e si nutre di insetti, soprattutto di api e vespe. La presenza di un Gruccione è avvertita come un vero pericolo dagli apicoltori: quando lui individua un’arnia, si rifocilla almeno con 200-250 gr. di api, infilzati con il suo sottile becco, leggermente arcuato nella punta. Per rendere inoffensivo il pungiglione, api e vespe vengono prima sbattuti sul posatoio e poi rapidamente ingurgitati.

Gruccione. Etna, Monte Maletto

Si tratta di uno degli uccelli siciliani più colorati: la mascherina nera (dal becco all’occhio), gola gialla, rosso-arancione nella parte superiore e verde-blu in quella inferiore con diverse bande dai colori brillanti, verde, ocra, arancione e nero. E’ diffuso dalla Spagna all’Italia fino ai Balcani, dal Marocco alla Turchia. In Sicilia è presente in pianura, in collina e in montagna, anche se qualcuno afferma che è “poco comune”. Il Gruccione – “Pizzi ‘i ferru” in dialetto, con riferimento al becco – vive di preferenza nelle radure dei boschi o in ambienti fluviali; nidifica in colonie della stessa specie che scavano profonde “gallerie” di oltre due metri su scarpate o direttamente a terra – dove sono deposte 4-7 uova sferiche, che si schiudono dopo 20 giorni di cova. La voce del Gruccione è molto caratteristica con un prruik forte e ripetuto anche in volo.

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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