Etna, attività stromboliana nella notte

© Foto di Alessandro Lo Piccolo
© Foto di Alessandro Lo Piccolo

Prosegue l’eruzione continua fra alti e bassi. Ripresa nelle ultime ore, e, adesso, rientro nei limiti

L’Etna continua a stare sulle “montagne russe”. Prosegue l’eruzione iniziata una settimana fa con fenomeni improvvisi seguiti ad un’apparente calma. E nel corso della notte si è registrata un’attività stromboliana dalla Voragine, andata via via scemando, con i parametri che sono tornati a scendere.

Negli ultimi giorni, sempre limitatamente all’area sommitale, si sono verificati alcuni nuovi episodi di attività eruttiva. Questo l’ultimo comunicato emesso dall’Istituto Nazionale di Geofisiva e Vulcanologia.
Il primo episodio, nelle prime ore del 21 maggio 2016, ha avuto luogo alla Voragine, già origine di due episodi parossistici nei giorni 18 e 19 maggio. Questo episodio è stato preceduto, a partire da mezzogiorno del 20 maggio, da una modesta attività stromboliana, che ha prodotto boati udibili in una vasta zona sui versanti sud ed orientale del vulcano. Nella notte l’attività si è gradualmente intensificata, con esplosioni provenienti da due o tre bocche all’interno della Voragine. Contemporaneamente si è registrato un nuovo rigonfiamento dell’area sommitale, come era anche successo prima dei parossismi precedenti. Poco dopo le ore 04:00 locali (=UTC+2) ed in concomitanza con un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, le esplosioni stromboliane sono passate a getti pulsanti di lava con ricaduta di bombe incandescenti fino ad una distanza di 1 km a sud (versante meridionale della Bocca Nuova), e si è formata una nube eruttiva spinta dal vento verso sud-sudest.

Le immagini della telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT, sul versante orientale dell’Etna) hanno mostrato che era attiva anche una bocca nella parte meridionale del Cratere di Nord-Est che era sprofondata il 18 o 19 maggio. Le sfavorevoli condizioni meteorologiche hanno fortemente limitato la visibilità, peggiorando ulteriormente verso la conclusione dell’episodio eruttivo. E’ stato comunque possibile osservate che durante l’acme del parossismo si è formata una frattura sul fianco sud-orientale del cono centrale, e nella “sella” fra esso e il vecchio cono del Cratere di Sud-Est si è aperta una bocca effusiva che ha alimentato una piccola colata di lava diretta in direzione della Valle del Leone.
È’ avvenuto anche un nuovo trabocco lavico dall’orlo occidentale della Bocca Nuova, completamente riempita dalle lave della vicinissima Voragine, alimentando una colata con numerose digitazioni che si sono sovrapposte a quelle dei trabocchi avvenuti nei giorni 18 e 19 maggio. L’attività ha cominciato a diminuire intorno alle ore 05:00 locali, ed era sostanzialmente finita verso le ore 06:00.

Dal mattino del 22 maggio, la bocca eruttiva formatasi il 25 novembre 2015 sull’alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est ha prodotto una serie di emissioni di cenere, con pennacchi che in assenza di vento si sono alzate diverse centinaia di metri per disperdersi poi nell’atmosfera. Alcune di queste emissioni hanno creato piccole anomalie nelle immagini della telecamera termica di EMCT, evidenza di materiale caldo. Nella serata del 22 maggio, è stata osservata una ripresa dell’attività stromboliana al Cratere di Nord-Est, che ha subito forti oscillazioni durante la notte. Le esplosioni più forti hanno lanciato bombe incandescenti fino a qualche centinaio di metri sopra l’orlo craterico, con ricaduta sui fianchi del suo cono. Durante la giornata del 23 maggio sono avvenute sporadiche emissioni di cenere dalla bocca sul fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est.

(24 maggio 2016)

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