Il ricercatore dell’INGV Luca Spogli è il primo presidente eletto dell’Associazione Europea per lo Space Weather e lo Space Climate
Nel corso della 18a Settimana Europea dello Space Weather (ESWW2022) tenutasi lo scorso mese di ottobre a Zagabria, in Croazia, Luca Spogli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stato nominato Presidente di E-SWAN (European Space Weather and Space Climate Association).
La nomina, avvenuta a seguito delle elezioni indette tra i membri dell’Associazione e annunciata a valle della prima Assemblea Generale, rappresenta un importantissimo riconoscimento per l’INGV da tempo impegnato in attività di ricerca e studio nei settori dello Spazio e dell’Aerospazio, condotti anche attraverso il suo Centro di Osservazioni Spaziali della Terra (COS-INGV).
“Questa carica, della quale sono onorato, è di beneficio per tutto l’INGV che, con essa, conferma e rafforza il suo ruolo strategico e sempre più determinante nelle attività europee e internazionali legate allo Space Weather e allo Space Climate”, dichiara il neo eletto Presidente Spogli.
Grande soddisfazione è quella espressa dal Presidente INGV Carlo Doglioni: “Da anni l’Istituto è impegnato nell’osservazione e nello studio dei fenomeni geofisici naturali e dei loro effetti sull’ambiente, per sviluppare le conoscenze degli elementi critici del sistema Terra e delle loro interazioni reciproche. Un ambito di ricerca nel quale la multidisciplinarietà è il cardine degli studi dell’INGV. La nomina di Luca Spogli è il riconoscimento internazionale alla professionalità e al valore della ricerca e dei ricercatori italiani”.
E-SWAN, nata nel 2022 dopo due anni di fervente lavoro da parte di ricercatori provenienti da tutta Europa, ha l’obiettivo di rafforzare, sostenere e sviluppare le attività di Space Weather e Space Climate nel Vecchio Continente, confrontandosi con le principali realtà internazionali legate alla materia, tra cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la Commissione per la ricerca in ambito spaziale (COSPAR) e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO).