La follia intagliata

L’arte del book folding (i libri intagliati) anche sull’Etna. Cristina Gullotta e le sue realizzazioni che incantano tutti

L’invito mi è arrivato su Facebook. Vado a capire di che si tratta, e scopro l’incanto: libri intagliati, book folding. Vedo la bellezza, ma la voglio scrutare meglio dopo. Leggo: “I libri intagliati sono delle vere e proprie sculture ed, al pari delle sculture, li considero. Per fare dei libri intagliati importanti utilizzo testi che non verrebbero più letti o che finirebbero su uno scaffale in cantina.” Mi sembra anche un ottimo principio di arte in riciclo. Perché siamo al confine tra il solco artigiano e la voluta artistica.

Sant’Agata su tutte, poi il bacio appassionato al tempo del Covid, un “dream” che sembra scolpito nei geni, happy birthday a forma di palloncino, Madre Teresa, e altri ancora fino a riprodurre in quel basso rilievo di cellulosa, perfino il ritratto di due giovani amanti.

Non resisto e aziono il contatto. Lei è Cristina Gullotta, donna di straordinaria sensibilità, come è necessario che sia, per poter realizzare un incanto del genere. “Ma non è una grande creatività…” si schermisce. Mi spiega “che ci vuole lo schema, per riprodurre un certo disegno. Lo schema è un programma per software, che non tutti sanno usare, e tuttavia non esiste un corso formativo per imparare a utilizzarlo”.

Come funziona allora, il tutto? “Funziona che, spesso su commissione, io invio al mio fornitore di schema, l’immagine che intendo realizzare. Ricevo un proto, che valuto. Se va bene, il mio fornitore procede con la rifinitura finale e me lo reinvia in veste definitiva. Dopodiché, inizia il vero lavoro”.

Immagino ore e ore di silenzi e concentrazione. “Esatto, è proprio così. Sul margine esterno di ogni pagina del libro, riporto tagli e pieghe al millimetro, seguendo le indicazioni numeriche dello schema. Pagina su pagina fino alla fine, che può avere ancora seguito se volessi colorare alcune parti, inserendo minuscole strisce di cartoncino colorato tra le fessure create…”

E’ roba di altre epoche, quasi di uno spirito monastico, una forma di ritiro spaziale per la scoperta di un tempo interiore. Cristina appare felice, soddisfatta delle sue creature, e ha ragione ad esserlo.

Utilizzi anche libri antichi, vedo. “Sì, testi di cent’anni fa. Ma è molto difficile lavorarli, perché la carta ha perso parte della sua consistenza e le figure alla fine, si rivelano con qualche visibile inesattezza”. Artistica? “No, no, sempre artigiana…” e sorride. Ma non è così. La vera arte è quella di cui si può fare assolutamente a meno per vivere. I libri intagliati di Cristina Gullotta, etnea di origine e stanza, si possono rileggere come prima. Come se scomparisse l’opera. Come il pontile galleggiante di Christo sul lago d’Iseo, dopo rimosso, cancellato. Con la differenza che non è un’epica follia – come venne detto per Christo -, solo piccola.

Sergio Mangiameli è del ’64, geologo, giornalista pubblicista, interprete naturalistico, vive sull’Etna. Ha pubblicato i racconti “Dall’ulivo alla luna” (Prova d’Autore, 1996) e “Rua di Mezzo sessantasei” (Il Filo, 2008), i romanzi “Aspettando la prima neve” (Rune, 2009), “Dietro a una piuma bianca” (Puntoacapo, 2010), “Sul bordo” (Puntoacapo, 2013), “Come la terra” (Villaggio Maori, 2015, che ha partecipato a MontagnaLibri 2016 del Trento Film Festival), “Quasi inverno” (A&B Editrice, 2018), "La nevicata perfetta" (A&B Editrice, 2020). Ha scritto i testi di “MicroNaturArt – voci dal microcosmo” (Arianna, 2014), esperimento letterario di fotografia scientifica; i racconti di “Ventiquattr’ore – fotografie di finestre e parole intorno” (Puntoacapo, 2016), i cui scatti sono di Lino Cirrincione; e, assieme al vulcanologo Salvo Caffo, “Etna patrimonio dell’umanità, manuale raccontato di vulcanologia e itinerari” (Giuseppe Maimone Editore, 2016), con le illustrazioni di Riccardo La Spina. Ha scritto i testi dei film corti “La corsa mia” e “Idda”, e i monologhi “Questa storia” e “Il gioco infinito”, visibili entrambi su YouTube. Sul portale web Etnalife, scrive racconti etnei per la rubrica letteraria “Storie dell’altro mondo”. “La piuma bianca” è il suo blog sul magazine online SicilyMag. L’esperimento nuovo è “Le colate raccontate” – vulcanologia storica dell’Etna e narrativa surreale insieme, tra esattezza scientifica e finzione letteraria in racconti –, portato in scena col vulcanologo Stefano Branca.
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