Il 15 e 16 ottobre, oltre 8 mila volontari di protezione civile saranno impegnati in circa 600 Comuni italiani
“Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”, la campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali, tornerà nelle città italiane sabato 15 e domenica 16 ottobre e chiuderà la Settimana Nazionale della Protezione Civile.
Oltre 8.000 volontari e volontarie di protezione civile saranno impegnati, in circa 600 Comuni italiani, per informare i cittadini sui rischi a cui è esposto il territorio in cui vivono e per illustrare i buoni comportamenti da mettere in pratica in caso di alluvione, terremoto o maremoto. Nei comuni dell’area flegrea e sulle isole di Vulcano e Stromboli, inoltre, i volontari informeranno la popolazione sul rischio vulcanico. Le piazze fisiche saranno integrate da altrettante piazze digitali dove, attraverso i social media, le piattaforme di meeting a distanza e interventi in diretta, i cittadini e i volontari potranno confrontarsi sulla conoscenza del rischio e sulla prevenzione.
Per il secondo anno consecutivo la campagna si arricchisce di un evento digitale organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l’Istituto Statale Cine-Tv Roberto Rossellini di Roma. Una diretta streaming trasmessa sui canali social della campagna e del Dipartimento che, la mattina del 15 ottobre, offrirà ai cittadini ulteriori spunti di riflessione e approfondimenti utili sui temi della Campagna e sulle buone pratiche di protezione civile.
La campagna, giunta alla sua dodicesima edizione, quest’anno è stata insignita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.
Un’iniziativa formativa e informativa sui rischi naturali che, sottolinea il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: «riveste un’importanza strategica in termini di prevenzione non strutturale perché la consapevolezza dei rischi e la conoscenza dei corretti comportamenti da adottare in caso di emergenza rappresentano strumenti indispensabili di cui si può dotare il cittadino per avere un ruolo attivo nella prevenzione. Inoltre in un contesto come il nostro, già fragile di per sé e che appare sempre più compromesso dal cambiamento climatico in atto, è necessario che ogni cittadino faccia la sua parte riducendo la sua esposizione al rischio. Ormai da tempo, e le cronache degli ultimi mesi lo confermano, registriamo un aumento significativo degli eventi estremi; tutto ciò impone di tradurre quella che chiamiamo “cultura della prevenzione” in una pratica quotidiana per ogni scelta individuale e delle comunità. La prevenzione deve diventare il centro delle scelte che quotidianamente siamo chiamati a fare. Quando acquistiamo una casa, ad esempio, o quando iscriviamo nostro figlio a scuola dobbiamo domandarci quali rischi potrebbero interessare quell’area e fare una scelta consapevole».
Io non rischio è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani.