In occasione della Giornata Mondiale delle Api del 20 maggio, dedicata quest’anno al ruolo fondamentale degli impollinatori nella produzione alimentare, arriva un appello a favore del miele italiano. Acquistare prodotto nazionale significa sostenere gli apicoltori e difendere un patrimonio prezioso rappresentato da circa 1,6 milioni di alveari, messi a rischio da cambiamenti climatici e concorrenza sleale. È quanto evidenzia Coldiretti, sulla base di un’analisi condotta su dati dell’Osservatorio Nazionale Miele.
Secondo ISPRA, quasi il 90% delle piante da fiore selvatiche e il 75% delle colture agrarie dipendono, in tutto o in parte, dall’impollinazione operata da animali, in particolare dalle api. Un ruolo cruciale oggi messo in pericolo da condizioni ambientali e dinamiche di mercato sempre più critiche.
Nel 2024, la produzione nazionale è scesa a 21.850 tonnellate, con un leggero calo rispetto al 2023. Per la prima volta si è registrata anche una flessione nel numero degli alveari, segnando un’inversione rispetto al trend di crescita degli ultimi anni. Le condizioni meteo, con sbalzi termici e piogge prolungate, hanno compromesso le fioriture primaverili e ridotto drasticamente la disponibilità di nettare, causando gravi difficoltà alle api e costringendo gli apicoltori a frequenti interventi di alimentazione di soccorso. Le perdite invernali delle famiglie di api sono arrivate fino al 30%.
Come segnala ancora Coldiretti, la crisi non è solo climatica. Nei primi due mesi del 2025 sono arrivati in Italia 5,4 milioni di chili di miele importato, di cui oltre un terzo da Paesi extra-UE. Molto di questo prodotto è venduto a prezzi stracciati e di qualità inferiore, creando una concorrenza sleale che mette sotto pressione il miele italiano e penalizza i produttori nazionali. I dati sono stati elaborati su base Istat.
“È fondamentale scegliere miele di origine italiana per sostenere un settore che coinvolge molti giovani e tutelare il ruolo indispensabile delle api nelle nostre campagne”, afferma Veronica Barbati, presidente dell’Associazione nazionale apicoltori di Coldiretti. La recente direttiva europea sull’etichettatura d’origine contribuisce a rendere più trasparente l’informazione per i consumatori e a valorizzare il prodotto nazionale.
In Italia il consumo di miele si attesta attorno ai 500 grammi pro capite l’anno, al di sotto della media europea (600 grammi) e molto distante dai 1.500 della Germania, secondo quanto rilevato dal Centro Studi Divulga. Tuttavia, il nostro Paese è leader in termini di biodiversità: si contano oltre 60 varietà di miele, con eccellenze DOP come il Miele della Lunigiana, il Miele delle Dolomiti Bellunesi e il Miele Varesino. A queste si aggiungono più di 40 mieli monoflorali e una vasta gamma di millefiori, ciascuno con caratteristiche legate al territorio di provenienza.