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ViniMilo: Mimì Sterrantino e gli Accusati
6 Settembre 2014 - 21:30

Musica folk, blues, cantautoriale.
Mimì Sterrantino nasce sulla sponda di un ghiacciato fiume della Svezia del nord, ma solo dopo due mesi si trasferisce sulla calda costa della Sicilia orientale per la precisione a 550 metri dal mare a Castelmola.
Cresce tra farina ,odore di legna bruciate a 200 gradi,ginocchia sbucciate ,palloni scomparsi nei burroni e soprattutto musica. Sin da bambino viene invogliato a volte anche costretto a cantare e ad esibirsi nelle recite scolastiche delle elementari. All’età di undici anni impugna la chitarra seguito pazientemente dal padre ,cantante di musica folk, ed impara ad eseguire il primo brano niente popò di meno che “White Xmas”.
Da allora la passione per la musica non fa che aumentare e sfoga la sua prima fase sulla musica folk e inevitabilmente sulla leggera italiana soprattutto Dalla e Battisti. A quattordici anni conosce per la prima volta il forte vibrare di una chitarra elettrica ,una bellissima Stratocaster, e per quattro lunghi anni non potrà fare a meno di idolatrare le miagolanti note di Hendrix e gli acuti di Mercury e compagni. Ma per il futuro cantautore la vera svolta sta in un doppio vinile impolverato di Bob Dylan che gli fa capire dove potrebbe trarre qualcosa senza dover studiare eccessivamente data l´innata pigrizia del sottoscritto.
Nel 1999 comincia a scarabocchiare testi in un incomprensibile inglese improvvisato. Ci vollero due anni per capire che era meglio lasciar perdere e dedicarsi a quella lingua cosÌ difficile da masticare,l´italiano. Di tanto in tanto comincia ad imbattersi in strane musiche orientali che stuzzicano sempre più la sua curiosità.
Da li in poi oltre a farsi ispirare da artisti del calibro di Tom Waits, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè e Vinicio Capossela, si fa investire dalle meravigliose melodie della musica zingara e delle sue varie etnie. Nel dicembre del 2006 grazie a suo cugino che tanto lo invoglia a farsi sentire in giro e alla Malintenti ,una piccola etichetta indipendente, registra un EP di otto brani.
Seguono tantissimi concerti in giro per la Sicilia e svariate apparizioni in continente. Dal 2008 collabora con “I Beddi” progetto di musica popolare siciliana allo scopo di preservare e divulgare l´importanza delle tradizioni ormai in balia dell´oblio. Il primo lavoro discografico arriva nell’estate del 2012 e prende il nome dalla canzone “Spengo il televisore”,ed è un chiaro invito alla popolazione di spegnere la cattiva scatola imbambolatrice.
Lo accompagnano “Gli Accusati”,pacifici musicisti prigionieri della musica. Nel frattempo si dedica alla campagna,a risanare una terra che soffre l´abbandono e si fa soddisfare dal silenzio con cui le piante e gli alberi lo ringraziano.