Etna, comunicato di attività vulcanica del 18 Febbraio 2021

Ore 13:07 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dopo la fine dell’attività parossistica della notte scorsa, l’attività eruttiva dell’Etna è fortemente diminuita, con isolate esplosioni dal Cratere di Sud-Est e dagli altri crateri sommitali.

Dalle prime ore di oggi l’ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su valori medi, con una graduale tendenza all’incremento. La localizzazione del tremore vulcanico sta interessando l’area dei crateri sommitali, risentendo delle varie sorgenti che si attivano al di sotto di ogni singolo cratere attivo, nell’intervallo di profondità compreso tra 2800 e 2900m sopra il livello del mare.

Relativamente all’attività infrasonica, questa è rimasta su un basso livello fino alle ore 8 UTC circa; successivamente, si registra una leggera ripresa dell’attività esplosiva che, al momento, risulta modesta nel tasso di occorrenza ed energia dei transienti. Gli eventi infrasonici risultano principalmente localizzati in corrispondenza del Cratere di SE.

Nel periodo tra dopo la conclusione del precedente evento eruttivo e l’attuale aggiornamento, i dati di deformazione della rete GPS e della rete clinometrica non hanno registrato variazioni significative.


Ore 2:50 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività di fontana di lava si è esaurita alle 00:55 UTC circa. I flussi lavici sono ancora in lento avanzamento ma non sono più alimentati.

La colata lavica principale si sta espandendo sul fondo della Valle del Bove ad una quota poco sotto 2000 m, avendo percorso 3.5-4 km Un flusso più piccoli diretto verso la Valle del Leone è lungo circa 1 km con un fronte a quota 2900 m circa. Un ulteriore trabocco è avvenuto sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, alimentando una piccola colata verso sud-ovest.

La nube eruttiva è stata spinta dal vento verso sud-est, causando ricadute di cenere e lapilli sugli abitati in quel settore del vulcano.
Dopo aver raggiunto il valore massimo intorno alle 00:10, l’ampiezza media del tremore vulcanico è diminuita velocemente ed adesso presenta valori medi, ben al di sotto di quelli che si registravano prima della fontana di lava.

La sorgente del tremore risulta localizzata in coincidenza del Cratere di SE, alla profondità di circa 2800m sopra il livello del mare.
Anche l’attività infrasonica è diminuita notevolmente, con valori bassi sia nel tasso di accadimento che nell’ampiezza media dei transienti infrasonici.
I dati di deformazione della rete GPS non hanno registrato variazioni significative, mentre i segnali della rete clinometrica hanno mostrato contenute variazioni in concomitanza con l’attività eruttiva.


Ore 1:25 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che in aggiunta al flusso lavico segnalato nel comunicato precedente si segnala un secondo flusso che si sta riversando sul fianco nord del Cratere di Sud-Est, dirigendosi verso la Valle del Leone.
L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra valori alti con tendenza all’incremento.

La sorgente del tremore risulta localizzata al di sotto del Cratere di SE, nell’intervallo di profondità 2800-2900m.

L’attività infrasonica risulta essere elevata, sia per le frequenza di accadimento dei transienti infrasonici che per la loro ampiezza. Le sorgenti infrasoniche sono localizzate al Cratere di SE.


Ore 1:13 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che è in corso un’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est. Il flusso lavico segnalato nel comunicato precedente ha al momento percorso circa 1 km, con un fronte a quota 2700 m circa. Una colonna eruttiva si sta dirigendo verso sud-est.


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