Etna, comunicato di attività vulcanica del 16 Febbraio 2021

Ore 20:25 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dopo la fine dell’episodio di fontana di lava (ore 18:00), è gradualmente diminuita l’emissione lavica dal Cratere di Sud-Est.

Attualmente le colate laviche non appaiono più alimentate, e nella loro porzione più avanzata procedono lentamente. In particolare, il flusso lavico principale si sta dirigendo verso la parte centrale della Valle del Bove, avendo percorso alcuni chilometri. Le altre piccole colate laviche, che si sviluppano verso nord e verso sud, stanno avanzando lentamente e hanno raggiunto una quota di circa 2900 metri.

Contestualmente prosegue invariata l’attività esplosiva intracraterica ai crateri Voragine, Bocca Nuova e Sud-Est. L’ampiezza media del tremore vulcanico continua a mostrare una tendenza al decremento. Al momento ha raggiunto valori che rientrano nell’intervallo medio. La sorgente del tremore risulta localizzata al di sotto del Cratere di Sud-Est nell’intervallo di profondità compreso tra 2800 e 2900 metri al di sopra del livello del mare.

Anche l’attività infrasonica mostra un trend in chiaro decremento, con valori bassi sia nel tasso di accadimento che nell’ampiezza media dei transienti infrasonici. I dati di deformazione della rete GPS non hanno mostrato variazioni significative, mentre si sono fermate le contenute variazioni (0.1 – 1 microradianti) rilevate dalla rete clinometrica.


ore 17:24 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 17.10 è incrementata l’attività esplosiva al cratere di Sud Est che sta evolvendo in attività di fontana di lava con la formazione di una nube di cenere che si sta disperdendo verso sud.Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime ore si è mantenuta su valori elevati e dalle ore 17:00 si osserva un suo importante repentino incremento. La sorgente del tremore rimane confinata al di sotto del cratere di SE nell’intervallo di profondità compreso tra 2900 e 3000 metri al si sopra del livello del mare.L’incremento del tremore è accompagnato da una violenta attività infrasonica con segnali di ampiezza elevata.

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