Etna, comunicato di attività vulcanica del 14 Dicembre 2020

ore 21:41 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica continua l’attività stromboliana con intensità variabile al Cratere di SE da almeno due bocche, di cui quella più orientale produce continuo lancio di brandelli di lava oltre l’orlo craterico. Inoltre, si osserva attività esplosiva discontinua al Cratere Voragine.

Dall’osservazione più dettagliata del teatro eruttivo eseguita durante il sopralluogo effettuato in data odierna da personale INGV (vedi Comunicato di Aggiornamento Etna n. 95), si conferma il collasso della porzione SO del cono del Cratere di SE e che tale collasso abbia generato i tre flussi piroclastici descritti nei comunicati precedenti. È stato possibile osservare inoltre, che i due flussi lavici (vedi Comunicato di Aggiornamento Etna n. 95) si sono generati dalla base del Cratere di SE (flusso Sud) e dal suo basso fianco Sud-Occidentale (flusso lavico di Sud-Ovest). In particolare, il flusso Sud si è allargato alla base del Cratere di SE formando almeno quattro lobi principali che si sono arrestati sul pianoro tra la base del Cratere di SE ed i M.ti Barbagallo. Uno dei lobi ha continuato ad espandersi in direzione SSO per poi arrestarsi tra i M.ti Barbagallo e Mt. Frumento Supino. Il flusso lavico di Sud Ovest si è messo in posto seguendo la stessa direzione del flusso lavico di Sud, raggiungendo ed in parte raggirando verso Ovest M.te Frumento Supino, dove il suo fronte si è allargato ed inspessito. In generale, dalle immagini registrate durante il sopralluogo, si osserva che il flusso di Sud è notevolmente più stretto rispetto all’altro, soprattutto in prossimità del suo fronte. Il flusso lavico di Sud-Ovest, invece ricopre un’area decisamente più ampia sin dalla zona prossimale alla bocca. Durate il sopralluogo, entrambi i flussi lavici non erano più alimentati e si presentavano in raffreddamento. Per quanto riguarda l’attività esplosiva dal Cratere di SE, come riportato nel comunicato precedente, questa è stata intra-craterica e ha prodotto boati e sporadiche emissioni di cenere che si sono disperse rapidamente in area sommitale sino alle 12:52 UTC, quando ha avuto inizio l’emissione di cenere più cospicua riportata nel comunicato precedente. Questa era prodotta da una bocca esplosiva posta nel settore orientale del Cratere di SE. Infine, il personale INGV in campo ha anche osservato due blande emissioni di cenere (circa alle 11:35 e 11:40 UTC) dal Cratere Voragine che si sono disperse velocemente in area sommitale.

Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico, anche nelle ultime ore, ha mantenuto le stesse caratteristiche che hanno contraddistinto gran parte della giornata di oggi (vedi Aggiornamenti n. 94 e n. 95): relativamente alla sua ampiezza media si osservano ancora modeste oscillazioni dei valori, che permangono su un livello alto; la posizione del centroide delle sue sorgenti risulta sempre localizza nell’area del Cratere di SE. L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta: rimangono su un livello alto il numero e l’ampiezza degli eventi infrasonici, soprattutto durante le fasi di incremento dell’ampiezza del tremore.

I dati di deformazione del suolo non presentano variazioni significative.

ore 14:39 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che è in atto un sopralluogo in area sommitale effettuato da personale INGV per valutare lo stato di attività ed il teatro eruttivo descritto nei comunicati di aggiornamento precedenti.

I rilievi svolti confermano attività stromboliana intra-craterica di intensità variabile al Cratere di SE ed il raffreddamento del flusso lavico di sud-ovest in seguito alla cessata alimentazione alla bocca eruttiva. Dalle 12:52 UTC l’attività esplosiva produce una nube eruttiva che si disperde in direzione sud raggiungendo una quota massima di circa 4 km sul livello del mare. Inoltre, dai rilevi di campagna sono stati osservati significativi cambiamenti morfologici del cono del Cratere di SE, in particolare la mancanza della
porzione Sud-Ovest del cratere dovuto a fenomeni di collasso. Questi ultimi nella notte del 13 dicembre, hanno generato i tre flussi piroclastici descritti nel comunicato di aggiornamento Etna n. 93. Il secondo flusso piroclastico delle 22:16 UTC, che è stato il più energetico, ha percorso la distanza di circa 2 km superando ad Ovest M. te Frumento Supino.
Relativamente ai segnali sismici non si riscontrano variazioni di rilievo a quanto comunicato nell’ultimo aggiornamento n. 94.
Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.

ore 10:58 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle telecamere di sorveglianza, si osserva un ulteriore decremento dell’attività esplosiva al Cratere di SE rispetto all’ultimo aggiornamento n. 93, ed al momento l’attività rimane confinata all’interno del cratere. L’attività esplosiva produce occasionali e blande emissioni di cenere che si disperdono rapidamente in area sommitale.

Dalle immagini delle telecamere il flusso lavico che si è propagato in direzione Sud-Ovest appare in raffreddamento. Il flusso di SO2 indica valori medi ed al di sotto della soglia di attenzione.
Relativamente ai segnali sismici il loro stato risulta essere grossomodo stazionario.
L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra tuttora modeste oscillazioni, con valori che permangono nel livello alto. La posizione del centroide delle sorgenti del tremore risulta essere localizzata nell’area del Cratere di SE. L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta: rimangono su un livello alto il numero e l’ampiezza degli eventi infrasonici, soprattutto durante le fasi di incremento dell’ampiezza del tremore.
Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.

ore 5:27L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’ultimo aggiornamento delle ore 23:49 UTC del 13 dicembre (Comunicato Aggiornamento Etna n. 92), l’attività esplosiva al cratere di SE è stata d’intensità variabile ed al momento appare nuovamente in decremento.

Per ciò che concerne l’attività effusiva, dalle telecamere di sorveglianza sembrerebbe che la colata lavica prodotta dalla fessura di Sud sia inattiva, mentre la colata proveniente dalla fessura di S-OVEST al momento meno alimentata.

Inoltre, dall’analisi più dettagliata delle immagini delle telecamere, si sono osservati tre flussi piroclastici che si sono sviluppati, due in concomitanza con l’apertura della fessura eruttiva di S-OVEST, rispettivamente alle 22:15 e 22:16 UTC e la terza alle circa 22:30 UTC del 13 dicembre.

I tre flussi si sono propagati in direzione S-OVEST, con il più intenso, quello delle 22:16 UTC, che ha ben superato M.te Frumento Supino. Le immagini hanno anche mostrato, nelle fasi più intense di attività esplosiva, il passaggio a fontanamento di lava, in particolare tra le circa 22:00 e le 22:50 UTC del 13 dicembre, le 23:50 UTC del 13 dicembre e le 00:10 UTC del 14 dicembre, e le circa 01:10 e 01:23 UTC del 14 dicembre.

Durante le fasi di fontanamento, si sono registrati i valori massimi dell’ampiezza del tremore vulcanico. Allo stato attuale, i valori dell’ampiezza media del tremore vulcanico mostrano modeste oscillazioni, rimanendo, comunque, su livelli elevati. La posizione del centroide delle sorgenti del tremore risulta localizzata nell’area del Cratere di SE. L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta, pur mostrando una chiara tendenza al decremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici.

Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.

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