Cara guida, non si spezzano le emozioni…

L’altro giorno sono salito all’osservatorio vulcanologico, quota 2850, dalla parte del Pizzi Deneri in una delle rare giornate terse di queste settimane. Cielo blu, dai crateri sommitali arrivavano ogni tanto dei sordi boati che provenivano dalle profondità della Terra. Mi stavo godendo tutto questo spettacolo e devo ammettere che mi è venuta su anche qualche lacrimuccia perché pensavo ai miei lontani crateri marziani.

Accanto a me c’era un turista, doveva essere tedesco, ma parlava inglese. Era arrivato con delle camionette che sembravano dell’esercito e invece ho scoperto che le usano per trasportare quelli che vogliono visitare Etna nord. Il turista tedesco sembrava commosso come me, osservava tutto quello spettacolo che avevamo davanti agli occhi e teneva in mano una piccola telecamera. All’improvviso è passata la guida – un tipo alto e robusto – e lo ha invitato a fare presto senza troppi complimenti: “Dobbiamo andare, ci sono altri giù che mi aspettano per salire”.

E quello, il povero tedesco, tutto preso dalla scena, gli ha detto: “Per favore dammi cinque minuti ancora…”. Ma la guida, quello che dovrebbe presentare nel miglior modo possibile tutto lo splendore dell’Etna, gli ha risposto di nuovo in inglese: “Three minutes, no more!”.  Vi devo confessare che sono diventato più verde del solito. Questa frase mi ha fatto arrabbiare assai. Non si possono spezzare le emozioni! Ma come quello ti chiede cinque minuti per non smettere di amare tutto quello spettacolo della natura e tu gli rispondi, al massimo tre minuti non uno di più! E dopo tre minuti sono andati via veramente.

Lo stavano lasciando li in cima alla montagna uno che ha pagato un sacco di soldi per fare quella gita. Questa storia l’ho vista con i miei occhi di marziano in Terra. Ve l’ho voluta raccontare perché certe cose non si fanno, cara guida del vulcano. Ti aveva chiesto solo due minuti in più, pensaci solo due minuti…

Giuseppe Riggio racconta l'Etna e la Sicilia da trentacinque anni. Giornalista pubblicista ha collaborato con importanti testate locali e nazionali. Autore di diversi libri dedicati alle bellezze nascoste della nostra regione ha dedicato anni di ricerche alla valorizzazione della memoria del Novecento. Per l'editore Maimone ha diretto per otto anni il trimestrale culturale Etna Territorio ed ha scritto alcune delle sue opere più recenti. Vive pensando positivo, immerso nelle contraddizioni di un'isola meravigliosa, ma – forse – incorreggibile.
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