Sugghiata #13: Vincerò!

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Prima di tornarmene sui miei passi, ho voluto buttare ancora lo sguardo sulle faccende dei chistiani. In un paesino, sono entrato in un bar seguendo parole lette e note di musica. Era mattina ed erano studenti in esercizio sperimentale, che intrattenevano gli ospiti del caffè espresso con espressioni d’arte importanti. Mi sono seduto e non mi ha visto nessuno. Mi sono commosso e non mi ha visto nessuno. I ragazzi hanno continuato tra le smorfie beote di certi chistiani, in perfetta equidistanza sia dall’imbarazzo crasso che dallo scherno sussurrato, e tra i loro silenzi, come tratti inequivocabili e vergognosi nel voler dare un contorno a qualcosa d’inesistente, perché diverso. Ma c’è stato un applauso, poi un altro e due sorrisi così profondi che hanno battuto tutti e invaso il bar e i cuori di quei meravigliosi presenti che esibivano un futuro appassionato e coraggioso, commovente, da crederci davvero.

Sono andato via verso la Montagna, ma qualcuno mi ha chiamato e ha puntato i miei occhi verso una scena folle. C’era un gruppo di ragazzini in bici e un altro col pallone. Volevano giocare nella villa comunale di un paese vicino a quello di prima. Ma non hanno potuto per ordinanza del sindaco, che vieta sia l’uno che l’altro modo di essere ragazzini, nel giardino comunale dedicato ai vecchi che gli portano i voti e gli garantiscono il culo attaccato alla poltrona del potere.

Prima di tornarmene sui miei passi, e immaginare di far ritorno in questo cerchio infernale tra mille anni, voglio dire una cosa ai ragazzini ciclisti e calciatori. Andate dai vostri colleghi col violino e la tromba, e portateli sotto la finestra di casa del sindaco-dei-vecchi. E aspettate insieme con pazienza che venga la sera. Quando la luce si spegnerà, attaccate a suonare “Nessun dorma” e cantatela in coro con tutto il fiato sgangherato che tenete dentro, fino a non poterne più, fino a svegliarlo e farlo scendere giù, il sindaco. Non importa essere bravi, non importa essere adulti. Tra pochi giorni la scuola avrà il portone chiuso e le serrande abbassate, e inizierà il vostro sogno: l’estate infinita. Prendetevela! E’ vostra.


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