Più fondi per tutti

L’altro giorno mi sono fatto tradurre un grande titolo di un giornale che ho trovato al bar. Più o meno c’era scritto così: fondi europei a mille aziende siciliane. Più in basso era anche spiegato che in effetti i soldi che il comandante della Regione Siciliana ha deciso di mandare a quelli che vogliono investire sono veramente tanti: quasi 200 milioni di euro terrestri, di questi l’ottanta per cento verranno dati alle imprese senza che siano tenuti a restituirli. Com’è ricco il capo di questa posto in cui sono capitato con la mia astronave, ho pensato! Invece mi hanno spiegato che lui non ha molti soldi, ma che i 200 milioni sono finanziamenti che arrivavano dall’Europa e che non erano stati spesi da quelli di prima. Nell’articolo del giornale c’è scritto anche che per sbrigarsi a spendere questi finanziamenti (altrimenti quelli dell’Europa li vogliono indietro) hanno avuto una grande idea.

Hanno preso la graduatoria di quelli che l’ultima volta avevano chiesto dei soldi per investire in Sicilia ed invece di lasciare qualcuno scontento, com’era avvenuto l’anno scorso, li accontentano tutti. Quindi più fondi per tutti, anche a quelli che erano rimasti in fondo alla lista, anche a quelli che non avevano delle idee tanto brillanti o che avevano mandato solo due paginette di progetto. Questa cosa di non fare differenza tra bravi e meno bravi dalle nostre parti non è tanto bella. Quello che poi non mi piace per niente è non riuscire sapere a cosa saranno destinati questi soldi. Mi hanno risposto che è per “lo sviluppo dell’isola”. Ma cosa ci faranno esattamente  gli imprenditori terrestri con i 200 milioni  di euro che gli verranno praticamente regalati? In effetti non si sa bene, molti realizzeranno ancora quelli che i terrestri chiamano B&B ed agriturismo, cioè alberghi nelle campagne.

La spiegazione devo dire che non mi ha convinto del tutto, visto che già di posti come questi – anche io che non sono della zona – ne incontro uno ogni angolo, anzi per la precisione il mio computer spaziale dice che ce ne sono 950 (caspita!) solo tra l’Etna e Taormina. Alla fine uno dei miei amici siciliani (che non parlano molto ma la sanno lunga) mi ha dato la sua spiegazione. Dare soldi per gli agriturismo è il modo più sicuro per far spendere rapidamente quei soldi, non ha importanza se nel frattempo quelli che sono stati finanziati prima per fare le stesse attività non hanno abbastanza clienti e rischiano di chiudere, l’importante è spendere i soldi che arrivano da quelli dell’Europa. Quindi meglio più fondi per tutti, che mandare i soldi indietro al mittente.

Giuseppe Riggio racconta l'Etna e la Sicilia da trentacinque anni. Giornalista pubblicista ha collaborato con importanti testate locali e nazionali. Autore di diversi libri dedicati alle bellezze nascoste della nostra regione ha dedicato anni di ricerche alla valorizzazione della memoria del Novecento. Per l'editore Maimone ha diretto per otto anni il trimestrale culturale Etna Territorio ed ha scritto alcune delle sue opere più recenti. Vive pensando positivo, immerso nelle contraddizioni di un'isola meravigliosa, ma – forse – incorreggibile.
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