Le Forze dell’Ordine a tutela dei Boschi etnei

La polizia a cavallo nell'area dell'ex Monastero Benedettino di Nicolosi - Immagine fornita dal Parco dell'Etna
La polizia a cavallo nell’area dell’ex Monastero Benedettino di Nicolosi – Immagine fornita dal Parco dell’Etna

Dopo i controlli per il 25 Aprile, anche il Primo Maggio ampio schieramento contro illeciti e abbandono di rifiuti

Tutelare i boschi e vigilare sui vacanzieri. Questo il doppio obiettivo della Polizia di Stato per il Parco dell’Etna, in occasione delle tradizionali gite primaverili del 25 Aprile e del Primo Maggio, giorni in cui in tanti raggiungono le aree verdi, non sempre con intenzioni “civili”.
In occasione del 25 Aprile le squadre a cavallo della Polizia di Stato e le pattuglie dei commissariati distaccati di Acireale e di Adrano, della Polstrada affiancate da equipaggi della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Forestale, hanno vigilato sulle aree boscate ricadenti nei comuni di Nicolosi, Randazzo, Zafferana Etnea, Pedara, Linguaglossa, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, su iniziativa del Questore, Marcello Cardona, con un articolato servizio di controllo del territorio.
Obiettivo dichiarato quello di scongiurare atti vandalici e danneggiamenti, comportamenti illeciti, e l’abbandono dei rifiuti vera e propria piaga nel “corpo” del parco.
Controllate 250 persone, fermati e verificati 150 veicoli, effettuate 2 perquisizioni ed eseguito un sequestro. E per il Primo Maggio i controlli si ripeteranno.

Il Parco dell’Etna, alla luce del servizio, ha ringraziato la Questura e le Forze dell’Ordine. In una nota la presidente Marisa Mazzaglia scrive: “Ringraziamo le forze dell’ordine per la efficace di vigilanza svolta durante il week-end del 25 aprile e la Questura di Catania per l’incisiva azione di coordinamento, volta a tutelare il patrimonio naturale dell’Etna e del Parco. Queste azioni, che vanno incontro alle frequenti richieste del Parco, oltre a salvaguardare l’area protetta, hanno certamente un forte effetto deterrente, che può servire a scoraggiare ulteriori atti di inciviltà. Insieme alla rinnovata sensibilità verso l’ambiente, queste attività di controllo del territorio contribuiranno al miglioramento della qualità della fruizione e all’affermazione della legalità nell’area del Parco”.

(30 aprile 2015)

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