Il nibbio urbanizzato

Liberato al Parco dell’Etna nel corso della cerimonia UNESCO, il rapace preferisce i “Pini” di Nicolosi ai boschi

Non capita tutti i giorni di osservare da vicino uno dei rapaci più affascinanti che popolano i nostri boschi: il nibbio reale. Una delle esperienze più significative, soprattutto per i più giovani, è quella di assistere alla liberazione della fauna selvatica, dopo le cure necessarie per trauma o altra causa. La reintroduzione in natura permette di osservare da vicino la fauna che, di solito, si vede solo sui libri. Questo è avvenuto recentemente, in due occasioni, ai piedi di Monte San Nicola, a Nicolosi, nei pressi della sede del Parco dell’Etna, su iniziativa del Fondo Siciliano per la Natura e dell’ente parco stesso. L’ultima liberazione è avvenuta in occasione della cerimonia di apposizione della targa UNESCO, il 17 aprile scorso. Restituiti al loro ambiente una poiana, un riccio e un nibbio reale.

Quest’ultimo, dopo il volo per i boschi intorno all’ex monastero benedettino, ha messo su casa ai Pini di Nicolosi, dove si trova l’ormai dismessa pista di pattinaggio. Il rapace ha attratto l’attenzione di grandi e piccini, con il suo aspetto nobile e l’ampia apertura alare. Non sembra intimorito dalla presenza dell’uomo e dal traffico. Per conto del Fondo Siciliano per la Natura, ha effettuato un sopralluogo Sergio Mangiameli, il quale ha accertato che si tratta effettivamente del nibbio liberato qualche giorno fa.

“Dopo aver consultato il responsabile del Fondo Siciliano per la Natura e del Centro di Recupero della Fauna Selvatica che l’ha curato, Luigi Lino, e il veterinario del centro, Giuseppe Coci, posso affermare – dichiara Mangiameli – che si tratta di un comportamento abbastanza naturale per un esemplare che ha trascorso lungo tempo a contatto con gli esseri umani. Per favorire la sua definitiva reintroduzione in natura, consiglio di evitare di alimentarlo con bocconi lasciati sul posto per indurlo a procacciare il cibo da sé e ritrovare la via dei boschi. Lo stesso vale anche per altri animali, come la volpe, che spesso si avvicinano all’uomo”.
Vedremo se per il nibbio sarà solo una tappa di acclimatamento o se Nicolosi avrà un abitante in più.

(23 aprile 2015)

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