Granita alla Grotta del Gelo, il protagonista: «Non immaginavo di trasgredire alcuna norma»

Lettera a Etnalife di Luigi Romana, l’autore della granita alla Grotta del Gelo, il quale si difende dalle accuse scrivendo che nel Parco delle Madonie il prelievo del ghiaccio è consentito

Si chiama Luigi Romana, è originario di Caltavuturo (Palermo), ed è colui che ha preparato l’ormai famosa granita alla Grotta del Gelo, il 22 maggio scorso, fatto riportato da Etnalife che ha scatenato un vespaio di polemiche sui social, oltre che il probabile avvio di una inchiesta. Il signor Romana, che sin dal divampare del dibattito non ha fatto mistero di essere il responsabile dell’iniziativa, ha scritto una lettera a Etnalife sottolineando, fra le altre cose, di aver prelevato qualche chilo di ghiaccio soltanto davanti alla grotta (in una zona già soggetta al calpestio) e di averlo fatto non immaginando di trasgredire alcuna norma, poiché nel Parco delle Madonie – dove vive – è consuetudine, nel corso della “Festa della Neve” di luglio, prelevare un po’ di ghiaccio da un accumulo perenne per preparare e offrire le granite ai partecipanti.
Di seguito la lettera.

Spett. Etnalife,
sono molto dispiaciuto delle polemiche scaturite dall’articolo pubblicato a proposito della granita realizzata alla Grotta del Gelo. Sono pronto a prendermi le mie eventuali responsabilità dannose per la grotta, ma sono pronto a difendermi in ogni modo, anche legalmente, in merito a offese gratuite e a falsità diffuse via internet.

1) Premetto che sono socio Cai e so cosa significa rispettare l’ambiente e la montagna, infatti nelle foto dell’evento noterà, per es., che oltre al necessario per la produzione della granita, è presente anche un sacchetto azzurro per la raccolta della spazzatura al fine di lasciare pulito l’ambiente visitato. Inoltre ho fatto ciò esclusivamente per rivivere con degli amici l’importanza della montagna nei tempi passati riguardo alla conservazione della neve quando non esistevano i frigoriferi, e sulle origini della granita (sono stato uno dei primi in Sicilia  a fare serie ricerche storiche e pubblicazioni sulle neviere e sulle origini del gelato).

2) Nessuno ha organizzato questo evento, ma sono stato io a chiedere al responsabile di Ciaotrekking l’opportunità di aggregarmi al suo gruppo di escursionisti per avere il piacere esclusivamente personale  di preparare la granita con il ghiaccio dell’Etna, secondo le modalità originarie del XVII secolo; per tale motivo non ha senso imputare responsabilità alle guide alpine presenti.

3) Per preparare la granita non ho rotto nessuna stalattite di ghiaccio, e non mi permetterei mai di farlo, proprio per rispettare la grande bellezza e il fascino straordinario della Grotta del Gelo; per preparare la granita ho utilizzato esclusivamente un secchiello di ghiaccio (circa 4 Kg) preso a terra, all’inizio della grotta, dove i visitatori passano sopra, infatti chi non conosceva il metodo di preparazione della granita osservando la neve mista a sabbia manifestava i suoi dubbi sulla igienicità della granita.

4) Mi sono permesso un simile comportamento, non immaginando di contravvenire ad una norma del Parco dell’Etna, perché nel Parco delle Madonie, dove vivo, ogni estate si organizza una festa della neve la terza domenica di luglio, quando si raggiunge il ghiacciao di Piano Principessa e lì, a 1800 m, si realizzano squisite granite e si offrono gratuitamente ai partecipanti alla festa della neve; la stessa cosa credevo che si potesse fare anche sull’Etna, ritenendo che i Parchi siciliani siano regolati da normative identiche; se per l’Etna esiste una normativa speciale mi dispiace averla violata, ma i responsabili del Parco dell’Etna  dovrebbero collocare cartello accanto alla Grotta del Gelo per indicare le specifiche norme di comportamento da osservare in ordine alla salvaguardia della grotta; ci tengo a precisare che la preparazione della granita non aveva finalità di lucro, che la granita realizzata è stata distribuita gratuitamente ai presenti e che le finalità erano squisitamente storico-rievocative.

5) Non vedo il rischio di emulazione (tranne diffondendo notizie false sulla tecnica di preparazione della granita, infatti alcuni credono che la granita sia ghiaccio mescolato a succo di frutta o altro… cosa del tutto errata… il ghiaccio utilizzato ha finalità congelante e non alimentari) credo che sia difficile trovare persone (eccetto i gelatieri) in possesso degli strumenti per realizzare una vera granita e che siano disposti a caricarsi gli attrezzi per più di 10 km e salire alla Grotta del Gelo per offrire granite gratis ai visitatori; neppure io  immagino di ripetere un evento simile.

Spero di aver fornito utili chiarimenti.
Distinti saluti.
Luigi Romana

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