Etna-UNESCO due anni dopo. Marisa Mazzaglia: “L’Etna la nostra Casa Comune”

L'Etna in eruzione - © pietronicosia.it
L’Etna in eruzione – © pietronicosia.it

Nella giornata del solstizio d’estate del 2013 a Phnom Penh, in Cambogia, il Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco inseriva l’Etna nella “World Heritage List”. La Presidente del Parco scrive una riflessione per Etnalife

Gli inguaribili ottimisti ne erano certi, ma il pessimismo inscritto nei geni dei siciliani sublimato da “vinti” e “gattopardi” diceva “nzu”, l’intraducibile “no” prodotto dallo schiocco della lingua dei siciliani. Un solstizio d’estate che la gente che ama questo vulcano non dimenticherà mai, quello di due anni fa quando a Phnom Penh, capitale della Cambogia località ormai celebra alle nostre latitudini, in occasione della 37esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco a cui parteciparono oltre 180 Paesi, l’Etna e il suo mito vennero iscritti nella “World Heritage List”, la Lista Patrimonio dell’Umanità. Il vulcano che incantò i poeti dell’antichità, il colto Imperatore Adriano, i viaggiatori del Grand Tour, i vulcanologi più famosi, divenne così il quarto sito naturale italiano insieme alle Dolomiti, alle Eolie e al Monte San Giorgio, a ritrovarsi nella lista più prestigiosa del mondo.

Sono passati due anni da quel giorno, due anni nei quali si è consolidata negli etnei la convinzione di ritrovarsi in un ambiente unico, un ambiente da tutelare, ma soprattutto da utilizzare sino in fondo, come hanno sempre fatto gli abitanti di questo angolo di mondo, ricavando ricchezza dalla terra, dalle pietre, dai frutti, per uscire dal momentaccio e vivere di sé e del proprio ambiente.
In questi ventiquattro mesi sono giunte notizie per certi versi sorprendenti, come il riconoscimento, per l’Etna, di essere “fra i siti meglio protetti e con migliori prospettive”, ma i problemi restano tanti anche se – appare evidente –  la nave è salpata e riesce a sfidare il mare aperto.

Pietro Nicosia


Abbiamo chiesto alla Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, che guida l’ente dall’iscrizione nella “World Heritage List”, una riflessione per Etnalife su questo importante anniversario
Marisa Mazzaglia (Fonte immagine Parco dell'Etna)
Marisa Mazzaglia (Fonte immagine Parco dell’Etna)

Abbiamo voluto celebrare il secondo anniversario dell’iscrizione dell’Etna nella World Heritage List attraverso una serie di eventi legati alla nostra “casa comune”, eventi che esaltano lo strettissimo connubio tra sport e natura, come è Etna Endurance Unesco: un abbraccio alla grande bellezza del territorio etneo, che significativamente non è circoscritto solo al perimetro del Parco dell’Etna, grazie al tributo del recordman Rosario Catania; ma anche eventi legati alla promozione mondiale del sito Monte Etna,  attraverso Google Street View che ha consentito di mappare il sentiero che conduce alle quote sommitali del vulcano permettendo a tutti, in ogni angolo del pianeta di vivere l’emozione di affacciarsi sul bordo del cratere centrale.
Non abbiamo neanche voluto trascurare gli eventi legati alla cura e alla tutela della nostra grande Madre, attraverso l’intervento odierno di pulizia straordinaria dei boschi di Tardaria, effettuato da Confambiente con la collaborazione della Associazione Azzurra.

Tante buone azioni per mettere in pratica il potente richiamo ai valori dell’ambiente e della cura della nostra grande Casa Comune che è il pianeta Terra, contenuti nell’enciclica di Papa Francesco, “Laudato Si”, pubblicata pochi giorni fa. La nostra “Sora Terra”: “protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. – scrive Papa Francesco, che aggiunge – Dimentichiamo che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora”.  Un richiamo che dobbiamo tenere presente da ora in poi, in ogni nostra attività quotidiana.

Marisa Mazzaglia
Presidente del Parco dell’Etna

(20 giugno 2015)

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