Etna, la “bocca della sella” prosegue l’attività

Cosa sta accadendo sul vulcano? Lo spiega l’Ingv di Catania, con una piccola cronistoria degli eventi avvenuti negli ultimi mesi

Aggiornamento sull’attività eruttiva dell’Etna (tratto dal sito internet dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Catania)

Da alcuni giorni è in atto una modesta attività stromboliana, accompagnata da frequenti ma piccole emissioni di cenere vulcanica, al Cratere di Sud-Est (SEC) dell’Etna. La fonte di tale attività è una bocca ubicata nella ex “sella” fra il vecchio e il nuovo cono del SEC, che si era formata durante il singolo episodio eruttivo del 31 gennaio – 2 febbraio 2015 e che da allora non aveva mostrato alcun segno di attività fino a metà dicembre 2016.
Questa nuova attività eruttiva marca il ritorno di magma in superficie dopo quasi 8 mesi di quiescenza eruttiva sull’Etna; tuttavia negli ultimi mesi nell’area sommitale non tutto era stato completamente tranquillo. Il 7 agosto 2016, si era aperta una piccola bocca degassante nella parete interna nord-orientale del crater Voragine (VOR), che da allora mostra una vivace incandescenza al suo interno che produce anche deboli bagliori visibile con strumenti sensibili di notte; nelle ultime settimane questi bagliori erano aumentati di intensità. Non sembra finora che tale attività abbia emesso prodotti solidi (non si può escludere qualche rarissima e debole esplosione stromboliana, i cui prodotti sarebbero comunque ricaduti all’interno della bocca), invece dalla sua nascita la bocca del 7 agosto 2016 è stata la fonte principale del degassamento sommitale del vulcano.

Il 10 ottobre 2016 è cominciato un marcato sprofondamento del fondo craterico della Bocca Nuova (BN); questo processo è andato avanti in maniera episodica, generando talvolta piccoli pennacchi di cenere molto diluita. Durante un sopralluogo effettuato il 2 dicembre 2016 da personale INGV-Osservatorio Etneo, la zona più fortemente interessata dallo sprofondamento, nella parte occidentale del cratere, si era abbassata mediamente di 70 m rispetto al livello del fondo craterico precedente all’inizio del collasso. La foto (presente nella galleria) scattata il 2 dicembre 2016 da Stefano Branca (INGV-OE) mostra la zona di collasso vista dall’orlo sud-occidentale della BN, con diversi “gradini” che marcano livelli di stasi fra i vari episodi di sprofondamento nel periodo fra ottobre e dicembre 2016.
Al SEC, per diversi mesi si sono osservate sporadiche, e molto deboli emissioni di vapore misto con cenere marrone dalla bocca apertasi il 25 novembre 2015 sull’alto fianco del nuovo cono (NSEC). Raramente, queste emissioni erano visibili anche come deboli anomalie nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT). Nella seconda metà di ottobre questa attività è progressivamente diminuita e non si sono osservate emissioni evidenti dal SEC fino a metà dicembre.

Nelle ore mattutine del 15 dicembre 2016, le telecamere di sorveglianza visiva dell’INGV-OE hanno registrato per la prima volta delle piccole emissioni di cenere marrone dalla “bocca della sella” del SEC (vedi “a” nell’immagine a sinistra). In serata, nelle immagini della telecamera visiva ad alta sensibilità sulla Montagnola (EMOH), alcune delle emissioni erano accompagnate da deboli bagliori, ed un evento un po’ più energetico ha lanciato una piccola quantità di materiale incandescente, che è rotolata giù sul ripido fianco meridionale del cono del SEC. Questo materiale è stato campionato il giorno successivo ed ha rivelato che si trattava di rocce calde strappate dalle pareti del condotto, ma non era derivato da magma nuovo. Durante le successive 5 settimane, si sono occasionalmente osservate delle debolissime emissioni di cenere marrone dalla “bocca della sella”, senza però essere mia accompagnate da materiale incandescente o anomalie termiche significative.

Dalla mattinata del 20 gennaio 2017 sono rincominciate le emissioni dalla “bocca della sella”, generando questa volta piccoli sbuffi di cenere nera e cospicue anomalie nelle immagini della telecamera termica sulla Montagnola (EMOT). Sono stati segnalati boati da personale INGV-OE, e lanci di materiale incandescente da persone presenti sul SEC. Dopo alcuni giorni di cattivo tempo, l’Etna si è presentata nuovamente libera dalle nuvole nella sera del 23 gennaio, e si è osservata una modesta attività stromboliana, accompagnata da frequenti emissioni di piccoli sbuffi di cenere nera (vedi “b” nell’immagine a sinistra). Questa attività ha mostrato un graduale aumento nelle ore notturne, con alcune esplosioni che hanno lanciato materiale piroclastico incandescente fino alla base del cono del SEC. Inoltre si è osservato il consueto, fluttuante bagliore della bocca del 7 agosto 2016 della VOR (vedi “c” nell’immagine a sinistra). Nella giornata del 24 gennaio è aumentata la frequenza delle esplosioni ed emissioni di cenere, per diminuire poi leggermente nella mattinata del 25 gennaio.
Tutti gli altri parametri monitorati, fra cui soprattutto l’ampiezza del tremore vulcanico, non mostrano variazioni significative.

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